Zverev a Roma, anche con il diabete si può sognare

A Roma un evento sul diabete di tipo 1 tra tecnologie e storie che ispirano. Con Zverev, esempio di come si possa vivere e sognare anche con la malattia.

Una vita normale, perfino straordinaria, è possibile anche con il diabete di tipo 1. Lo ha ricordato con forza Alexander Zverev, numero due del ranking ATP e finalista agli Internazionali d’Italia 2025, durante l’evento “Ridurre il peso del diabete e semplificarne la gestione attraverso la tecnologia”, promosso a Roma da Medtronic. “Non ho mai lasciato che il diabete mi fermasse”, ha detto il campione tedesco davanti a un pubblico in cui sedevano tanti bambini e famiglie che convivono ogni giorno con questa malattia cronica.

A fianco a lui, sul palco, Davide, otto anni, torinese, anche lui con diabete di tipo 1 e appassionato di tennis. La loro presenza insieme è diventata il simbolo di un messaggio di fondamentale importanza: nessun sogno è precluso, nemmeno quando si affronta una diagnosi così impegnativa.

L’iniziativa, centrata sull’impatto positivo delle nuove tecnologie per la gestione del diabete, ha messo al centro non solo dati e innovazioni, ma anche le emozioni, le storie e il bisogno di costruire fiducia. 

D’altronde, in Italia, secondo gli Annali AMD 2023, sono circa 259.000 le persone con diabete di tipo 1, di cui moltissimi in età pediatrica. È la forma autoimmune che compare già da bambini o adolescenti, richiedendo un monitoraggio continuo della glicemia e l’assunzione quotidiana di insulina.

Zverev: “Venti anni fa, giocare a tennis sembrava impossibile”

Zverev ha ricevuto la diagnosi a soli quattro anni. Una scoperta che, all’epoca, sembrava porre un freno netto ai suoi sogni sportivi: “Quando mi è stato diagnosticato il diabete, circa venti anni fa, praticare uno sport come il tennis a livello professionistico era considerato impossibile”. E invece oggi è tra i migliori giocatori del mondo

Oggi tutto è cambiato: la tecnologia, i farmaci, la consapevolezza. Io sto vivendo il mio sogno, ma non sono l’unico esempio di atleta con il diabete. È importante che bambini e genitori sappiano che non ci sono limiti, che una vita piena è davvero possibile”.

L’incontro con Davide ha rappresentato il momento più toccante dell’evento. Il bambino, emozionato, ha potuto confrontarsi con il suo idolo non solo come tennista, ma come “compagno di squadra” nella stessa battaglia quotidiana. “Se riuscirò a ispirare anche una sola persona a continuare a inseguire i propri sogni, avrò fatto una piccola differenza”, ha detto Zverev, confermandosi non solo atleta, ma anche testimonial autentico della possibilità di superare gli ostacoli.

La tecnologia che semplifica la quotidianità

Oggi, il cambiamento più importante nella gestione del diabete è rappresentato dalla tecnologia. Oltre il 95% dei bambini e ragazzi italiani con diabete di tipo 1 utilizza un sensore di monitoraggio continuo della glicemia, che consente di evitare pericolosi picchi ipoglicemici. Circa il 40% è inoltre in terapia con microinfusori di insulina, dispositivi sempre più compatti e integrabili nella routine quotidiana.

Il diabete è la malattia endocrinologica cronica più diffusa in età pediatrica”, ha spiegato Marco Marigliano, pediatra e ricercatore all’Università di Verona. “La diagnosi può essere traumatica, ma la gestione oggi è molto più sostenibile grazie a dispositivi che riducono non solo i rischi clinici, ma anche lo stress legato alla malattia”.

L’evento promosso da Medtronic a Roma ha quindi puntato su un messaggio forte e diretto: il diabete non è la fine, ma una sfida che si può affrontare con strumenti, conoscenza e fiducia. E la testimonianza di Zverev, accompagnata dalla storia del piccolo Davide, ha dato a questo messaggio un volto credibile.

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