A Roma il primo passo verso l’unità dei liberali: federalismo e proprietà privata al centro del dibattito

A Roma il Comitato per l’Unificazione dei Liberali discute federalismo e proprietà privata per costruire una piattaforma politica liberale e alternativa.

Riparte da Roma il tentativo di dare voce unitaria al mondo liberale italiano

Si è conclusa infatti presso l’Hotel Nazionale, in Piazza Montecitorio, la seconda giornata di lavori del Comitato per l’Unificazione dei Liberali, un’iniziativa che punta a costruire una piattaforma politica condivisa tra associazioni, movimenti e rappresentanti del mondo imprenditoriale accomunati dai valori del liberalismo classico, della responsabilità individuale e della libertà economica.

La giornata, moderata dal giornalista di La7 Andrea Pancani, ha visto due focus tematici centrali: il federalismo come strumento di riforma istituzionale e la difesa della proprietà privata, considerata il pilastro della libertà economica.

Il federalismo è sobrietà ed efficienza

Sul tema del federalismo, Gianluca Lucatelli, segretario nazionale di Destra Liberale Italiana, ha spiegato che questo modello rappresenta uno strumento non ideologico ma pragmatico, utile a ridurre sprechi e burocrazia e a riportare le decisioni pubbliche più vicino ai cittadini. Ha sottolineato come non si tratti di una battaglia contro lo Stato in sé, bensì di un tentativo di renderlo più efficiente e meno invasivo, capace di rispondere meglio alle esigenze locali senza imporre soluzioni uguali per tutti, anche laddove non sarebbero necessarie.

Emanuela Fancelli, vicepresidente di Stati Uniti d’Italia, ha invocato l’estensione del cosiddetto “modello Bolzano” su scala nazionale. Ha proposto maggiore autonomia fiscale alle Regioni e l’introduzione di un tetto massimo di tassazione complessiva al 30%, con l’obiettivo di responsabilizzare la classe dirigente locale e di evitare che un prelievo fiscale eccessivo soffochi la libertà economica e l’iniziativa imprenditoriale. Per Fancelli, un vero federalismo impone alle istituzioni locali una gestione più oculata e trasparente delle risorse, perché ogni spreco avrebbe conseguenze politiche immediate agli occhi degli elettori.

Anche Elena Vigliano, esponente di Stato Minimo, ha ribadito la necessità di ridefinire i rapporti tra Stato centrale e autonomie locali, nell’ottica di costruire una governance più snella ed efficace. Ha evidenziato come uno Stato eccessivamente accentrato rischi di generare inefficienza e distanza dai cittadini, mentre un assetto più federale consentirebbe alle Regioni di rispondere in tempi più rapidi alle specifiche esigenze dei territori. Vigliano ha inoltre osservato che il federalismo non è soltanto una questione tecnica, ma una scelta politica che implica fiducia nei cittadini e riconoscimento delle diversità storiche, culturali ed economiche che caratterizzano il Paese.

Proprietà privata? Un presidio di libertà

Il secondo dibattito ha posto al centro la difesa della proprietà privata

Maurizio Battelli, presidente di Property Managers Italia, ha sottolineato il ruolo strategico della valorizzazione immobiliare per lo sviluppo del turismo e dell’economia nazionale.

Giuseppe Samà, presidente di Assimprenditori, ha portato la voce di oltre 32.500 imprese, dichiarando: “Difendere la proprietà privata significa difendere chi si alza ogni giorno all’alba per lavorare, creare valore e pagare stipendi. Troppo spesso siamo invisibili per la politica, ma siamo noi a tenere in piedi questo Paese”.

Sulla stessa linea Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, che ha definito la proprietà privata un baluardo di libertà individuale e autonomia: “Va difesa dalle continue minacce sotto forma di tasse, vincoli e divieti. Difendere la proprietà vuol dire difendere la libertà”.

Un progetto politico alternativo

Il Comitato per l’Unificazione dei Liberali proseguirà il lavoro di aggregazione nelle prossime settimane, con l’obiettivo di costruire un progetto politico alternativo sia al centralismo statalista sia al populismo assistenzialista. 

L’intento è rappresentare quella parte del Paese che crede ancora nella libertà economica, nel merito, nella sussidiarietà e in uno Stato che, invece di ostacolare, sostenga l’iniziativa individuale.

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