Roma, cadaveri a Villa Pamphili: probabile identificazione di una donna e una bambina

Roma, trovati i corpi di una donna e una bambina a Villa Pamphili. Gli inquirenti ipotizzano un malore e il degrado come contesto del dramma. Si cerca un uomo legato alle vittime.
Fonte immagine: Burkhard Mücke, Wikicommons

Una tragedia ancora senza volto scuote Villa Pamphili, il grande parco del XII Municipio della Capitale. Sabato pomeriggio sono stati ritrovati i corpi senza vita di una donna e di una bambina di circa sei mesi. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, gli investigatori avrebbero una pista per risalire all’identità delle due vittime: una segnalazione di scomparsa, risalente a pochi giorni fa, e un primo riscontro fotografico sembrano infatti combaciare con i cadaveri rinvenuti nel polmone verde romano.

Tuttavia, si attende la conferma definitiva dagli esami del DNA e dall’autopsia, prevista per martedì, per l’identificazione ufficiale.

Cosa è successo?

La scena del ritrovamento ha fin da subito fatto emergere un contesto di estrema marginalità. La donna, presumibilmente tra i 35 e i 45 anni, è stata trovata nuda sotto un sacco nero, nascosta tra gli oleandri in un’area che affaccia su via Leone XIII. 

Il corpo era già in avanzato stato di decomposizione, suggerendo che la morte risalga ad almeno alcuni giorni prima. La bambina, invece, è stata scoperta in una zona interna del parco, tra i rifiuti. In un primo momento sembrava una bambola, come raccontato da un passante ancora sotto shock. La piccola aveva ferite compatibili con i rovi e la vegetazione, oltre a un ematoma alla testa, ma non segni evidenti di violenza.

L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che madre e figlia vivessero in condizioni di grave indigenza, forse senza fissa dimora. Un giaciglio rudimentale, scoperto a poca distanza dai corpi, e alcuni indumenti sequestrati dalla polizia scientifica sembrano confermare questa pista. Non si esclude che la donna possa essere deceduta per un malore o per l’aggravarsi di uno stato di salute già compromesso, mentre la bambina potrebbe essere morta successivamente, per stenti o a causa del caldo.

Un uomo nel mirino degli inquirenti

Le indagini, coordinate dalla procura di Roma, si concentrano ora su un uomo che potrebbe essere legato alle due vittime, forse il compagno della donna e padre della bambina. Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto nei giorni scorsi un uomo aggirarsi nel parco con un fagotto in braccio, compatibile con le dimensioni di un neonato. Gli inquirenti non escludono che possa aver abbandonato i corpi in momenti diversi. La zona, nel frattempo, è stata perimetrata per ricostruire con precisione gli spostamenti e cercare nuove tracce.

In attesa della verità, resta l’ombra del degrado

I risultati degli esami del DNA e dell’autopsia, attesi per martedì, saranno determinanti per confermare l’identità delle vittime e chiarire le cause della morte

Intanto, il duplice ritrovamento riporta drammaticamente l’attenzione sulle condizioni di abbandono in cui versa una delle aree verdi più grandi di Roma. Non è la prima volta che Villa Pamphili diventa teatro di episodi legati al degrado e alla marginalità sociale: accampamenti di fortuna, rifiuti e scarsa sorveglianza ne fanno spesso un rifugio per invisibili, vittime silenziose di una città che fatica a prendersi cura dei suoi spazi e dei più fragili.

 

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