Roma si prepara ad accogliere una delle manifestazioni più attese degli ultimi mesi.
Sabato 7 giugno 2025, le forze politiche di opposizione Pd, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra scenderanno in piazza per chiedere la fine dei bombardamenti su Gaza, condannare i crimini di guerra attribuiti al governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu e denunciare il silenzio definito “complice” dell’esecutivo italiano. Il corteo partirà alle ore 14 e raggiungerà piazza San Giovanni, luogo emblematico delle grandi mobilitazioni civili e politiche del Paese.
L’iniziativa, sostenuta dai leader di partito Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, si fonda sulla mozione unitaria presentata in Parlamento dalle forze promotrici, senza modifiche o integrazioni richieste da altre componenti dell’opposizione. A fianco della condanna delle operazioni militari israeliane a Gaza, la manifestazione intende riaffermare il ruolo dell’Italia come Paese promotore di pace e di rispetto del diritto internazionale.
Nel frattempo, Azione e Italia Viva hanno annunciato un evento alternativo per il 6 giugno a Milano, incentrato sulla condanna dell’azione militare israeliana, ma anche sulla lotta all’antisemitismo e alla retorica antisionista. Due approcci diversi, che riflettono le divisioni nel campo delle opposizioni, ma con un obiettivo comune: rimettere il dramma di Gaza e la politica estera italiana al centro del dibattito pubblico.
Il contesto politico: una piazza divisa, ma mobilitata
La manifestazione del 7 giugno arriva in un momento di forte tensione politica, sia sul piano internazionale che interno. Da oltre 600 giorni, Gaza è teatro di un conflitto che ha causato migliaia di vittime civili, tra cui più di 15.000 bambini secondo le cifre riportate dai promotori del corteo. Di fronte a quello che i leader del centrosinistra definiscono un “sistematico sterminio“, l’Italia – accusano – avrebbe scelto la via del silenzio, evitando ogni condanna esplicita del governo Netanyahu.
Per Elly Schlein (Pd), Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (Avs), l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si è allineato acriticamente alla posizione israeliana, tradendo la tradizione diplomatica italiana di equilibrio e mediazione. Le forze promotrici della manifestazione hanno quindi scelto di fondare l’iniziativa sulla mozione unitaria presentata e votata in Parlamento, frutto di un percorso condiviso, anche sul campo, attraverso missioni umanitarie a Rafah.
Tuttavia, la compattezza dell’opposizione si è incrinata proprio sulla definizione della piattaforma politica. Come anticipato, Azione e Italia Viva, pur condividendo la condanna dell’azione militare israeliana, hanno lamentato l’assenza nella mozione di una chiara presa di posizione contro l’antisemitismo e contro ogni retorica volta alla delegittimazione dello Stato di Israele. Da qui, la scelta di promuovere un’iniziativa distinta a Milano, il giorno precedente, venerdì 6 giugno, con un evento in teatro che punta a “tenere insieme umanità e responsabilità“.
Matteo Renzi ci ha tenuto a definire le due manifestazioni “non contrapposte“, ma il segnale politico resta evidente: le opposizioni marciano divise, con sensibilità e priorità diverse nel modo di affrontare uno dei dossier geopolitici più delicati del nostro tempo.
Dove e come partecipare alla manifestazione del 7 giugno a Roma
L’appuntamento per chi vuole prendere parte alla manifestazione per Gaza è fissato per sabato 7 giugno alle ore 14. Il corteo partirà nel primo pomeriggio per raggiungere piazza San Giovanni in Laterano, cuore simbolico delle grandi mobilitazioni civili italiane. Una volta lì, i promotori saliranno sul palco per ribadire la richiesta di un immediato cessate il fuoco a Gaza, la condanna dei crimini di guerra e la rottura del silenzio istituzionale italiano.
L’iniziativa è aperta a tutte le cittadine e i cittadini che vogliano unirsi in una mobilitazione collettiva contro la violenza, per il rispetto dei diritti umani e per un cambio di rotta nella politica estera del governo italiano. I promotori invitano a partecipare in modo pacifico, con cartelli, bandiere e messaggi che richiamino i valori della solidarietà, della pace e del diritto internazionale.
Per raggiungere la piazza, è fortemente consigliato l’uso dei mezzi pubblici. La fermata San Giovanni della linea A della metropolitana è la più vicina al punto di arrivo del corteo, facilmente accessibile anche a piedi dalla stazione Termini. Alcune linee di autobus saranno deviate e l’area sarà parzialmente interdetta al traffico veicolare per motivi di sicurezza. È prevista una presenza significativa di forze dell’ordine, presidi medici e volontari per garantire lo svolgimento sereno della manifestazione.
I varchi di accesso saranno controllati e non sarà consentito portare con sé bottiglie di vetro, oggetti contundenti o materiali considerati pericolosi. Si raccomanda di portare con sé un documento d’identità e di arrivare con anticipo per evitare congestioni. Il corteo si concluderà nel tardo pomeriggio, con interventi pubblici previsti dal palco in piazza San Giovanni.