Il Napoli torna sul tetto d’Italia e conquista il quarto Scudetto della sua storia. In un Maradona gremito ed elettrico, la squadra di Antonio Conte ha scritto una nuova pagina indelebile nel libro del calcio italiano, superando il Cagliari per 2-0 e mantenendo il punto di vantaggio che le ha permesso di laurearsi Campione d’Italia 2024/25.
Dopo le imprese del 1987, 1990 e 2023, gli azzurri aggiungono un’altra stella virtuale alla propria gloriosa bacheca. La vittoria contro i sardi è stata netta, costruita con pazienza e qualità nel primo tempo e amministrata con maturità nella ripresa. Ad aprire le danze è stata una spettacolare semirovesciata di Scott McTominay al 42’, mentre a chiudere il match ci ha pensato Romelu Lukaku, autore del raddoppio con un’azione di forza che ha mandato in visibilio l’intero stadio e avviato la festa con largo anticipo.
La mano di Conte
Il trionfo porta la firma di Antonio Conte, che centra il suo quinto Scudetto da allenatore in Serie A, diventando il primo tecnico nella storia a vincere il titolo con tre squadre diverse. Dopo Juventus e Inter, il tecnico salentino ha trascinato anche il Napoli sul gradino più alto del podio, dimostrando ancora una volta la sua capacità di plasmare squadre vincenti. Per Conte, si tratta anche del secondo Scudetto conquistato alla stagione d’esordio, come fece Alberto Bigon nel 1990.
Gli uomini chiave
Protagonisti assoluti di questo trionfo sono stati due acquisti voluti fortemente da Conte: McTominay e Lukaku. Il centrocampista scozzese si è imposto come leader silenzioso e uomo delle reti pesanti: 12 gol in stagione, molti dei quali sblocca-partita. È stato il miglior centrocampista realizzatore della Serie A e ha riscritto il primato di marcature per un giocatore scozzese nei top 5 campionati europei dal 2000 a oggi.
Lukaku, dal canto suo, è tornato ad alti livelli: 14 gol e 10 assist, numeri che ricordano i fasti dell’Inter 2020/21, sempre sotto la guida di Conte. Contro il Cagliari ha firmato il suo sesto gol contro i rossoblù in Serie A, confermandosi bestia nera dei sardi.
Una stagione da record (e da primato)
Il Napoli ha chiuso il campionato con 82 punti, il minimo storico per una squadra campione d’Italia nell’era dei tre punti a vittoria in un torneo a 20 squadre. Nonostante questo dato, il primato è stato più che meritato, considerando anche la partenza dal decimo posto della stagione precedente: un’impresa mai riuscita a nessun’altra squadra nella storia della Serie A.
Con appena 59 gol segnati, gli azzurri hanno anche stabilito il record di minor numero di reti realizzate da una squadra vincitrice in un torneo a 20 squadre. In compenso, la fase difensiva è stata impeccabile: 19 clean sheet, eguagliando i migliori dati storici del club.
La partita e la festa
La gara è stata dominata sin dai primi minuti. Il Napoli ha aggredito alto, costringendo il Cagliari a difendersi, e ha trovato la svolta con il colpo acrobatico di McTominay. Nel secondo tempo, è bastata una fiammata di Lukaku per mettere in ghiaccio la partita e il campionato. In tribuna e in città, l’attesa si è sciolta in un’esplosione di emozione: Fuorigrotta è diventata un mare di luci e fuochi d’artificio, e la festa è proseguita per tutta la notte.
I numeri
- Quarto Scudetto per il Napoli (1987, 1990, 2023, 2025): record per una squadra del centro-sud.
- Antonio Conte ha vinto il titolo con Juventus, Inter e Napoli.
- McTominay è stato il miglior centrocampista goleador della stagione.
- Lukaku torna in doppia cifra con 14 reti e 10 assist.
- Il Napoli ha chiuso con il miglior numero di clean sheet della sua storia (19).
- Titolo assegnato all’ultima giornata, come nel 2022.
Epilogo perfetto
A poco meno di cento anni dalla fondazione (1926), il Napoli ha celebrato uno dei capitoli più belli della sua storia sportiva. Un successo costruito con sacrificio, sudore e intuizioni, ma soprattutto con una città che ha creduto fino in fondo nel sogno. E oggi, il sogno è realtà.