Giubileo, stadi, assunzioni e periferie: Rocca (FdI) fa il punto su Roma Capitale

Federico Rocca (FdI): il punto sul Giubileo, stadi, assunzioni, periferie e verde a Roma. "Serve più controllo e attenzione fuori dal centro".

In un momento cruciale per la Capitale, tra cantieri per il Giubileo, progetti urbanistici e nuove assunzioni, il presidente della Commissione Trasparenza di Roma Capitale, Federico Rocca (Fratelli d’Italia), ha tracciato per Paese Sera un bilancio schietto e articolato dello stato della città e dell’amministrazione Gualtieri.

Dalla gestione dell’imprevista morte del Papa all’organizzazione della Messa d’insediamento di Leone XIV, passando per le criticità riscontrate nel portare a termine alcuni lavori pubblici, le polemiche sul taglio degli alberi, lo stadio della Lazio al Flaminio, quello della Roma a Pietralata e il concorso per nuovi posti in Campidoglio: un’analisi che non risparmia qualche critica alla maggioranza, ma che apre anche alla speranza di una Capitale più efficiente, inclusiva e moderna. 

Ecco cosa ci ha raccontato.

Giubileo: “Roma ha retto l’urto, ma si è partiti in ritardo

Nessuno si aspettava la morte del Papa e l’elezione di Leone XIV. È stato un cambio di scenario improvviso, ma Roma ha dato prova di sé”. Federico Rocca, presidente della Commissione Trasparenza in Campidoglio, lo ribadisce con fierezza, sottolineando come la macchina organizzativa abbia retto bene l’urto dell’emergenza e dell’inizio del pontificato: “250.000 fedeli e oltre 200 delegazioni internazionali sono state accolte in sicurezza grazie alla regia di Palazzo Chigi, alla questura, alla Protezione civile e alla sinergia con Roma Capitale”.

Tuttavia, entrando nel merito dei lavori per il Giubileo, il giudizio si fa più critico: “Molti cantieri sono stati rimandati al prossimo anno, perché nei tempi previsti non ce l’avremmo fatta. Alcuni interventi strategici, come quelli a piazza Pia, piazza Risorgimento e San Giovanni in Laterano, sono stati completati, ma ci si aspettava molto di più. Si è partiti in ritardo, sia con la programmazione della scorsa amministrazione che con quella attuale”.

Per Rocca, si è perso tempo prezioso che avrebbe potuto trasformare il Giubileo in una vera occasione di rilancio urbano: “Un evento così importante capita ogni 25 anni. Avremmo dovuto cogliere meglio quest’opportunità”.

Due stadi per le squadre della Capitale

Per Federico Rocca, la questione degli stadi capitolini è cruciale, ma va affrontata con realismo

Sul progetto della Lazio al Flaminio, il consigliere di Fratelli d’Italia esprime sia speranza sia perplessità: “È un peccato vedere un impianto con una tale storia abbandonato da anni. Ma l’idea di uno stadio da 50.000 posti in pieno quartiere Flaminio, sotto la collina dei Parioli, pone interrogativi necessari su viabilità, parcheggi e impatto urbano. Non è detto che sia la collocazione giusta”.

Il progetto, presentato dalla società biancoceleste, è ancora in fase preliminare: “La conferenza dei servizi non è nemmeno partita. I dipartimenti stanno ancora valutando i documenti. Si tratta di un iter lungo e complesso, anche per la delicatezza della zona”.

Dall’altra parte della città, la Roma punta su Pietralata, ma anche lì non mancano ostacoli. Rocca riconosce che “un equilibrio si può trovare”, ma ammonisce: “L’area sarà fortemente urbanizzata con interventi di Ferrovie dello Stato e dell’università, ma il nodo resta la viabilità e il trasporto pubblico. In zona c’è l’ospedale Pertini: bisogna garantire accessibilità e compatibilità con la vita quotidiana del quartiere”.

Serve dunque un progetto definitivo che risponda alle numerose prescrizioni ambientali e infrastrutturali. Ma la visione di Rocca è chiara: “Roma e Lazio devono avere stadi moderni, all’altezza delle grandi città del mondo. L’Olimpico, per quanto suggestivo, non risponde più alle esigenze del calcio di oggi

Alberi e verde urbano: “Abbattimenti e potature, serve più controllo dal Campidoglio”

Il presidente della Commissione Trasparenza non nasconde poi la sua preoccupazione per l’aumento degli abbattimenti degli alberi in città, spesso percepito dai cittadini come indiscriminato. “Negli ultimi mesi – spiega Rocca – si è assistito a un’impennata di interventi: solo nell’ultimo anno si parla di circa 17.000 alberi abbattuti. E il problema è che non sono stati piantati in numero equivalente“.

La situazione è particolarmente allarmante nelle ville storiche, da Villa Ada a Villa Glori, fino a Villa Borghese: “Luoghi che eravamo abituati a vedere rigogliosi oggi appaiono spogli, con prati trascurati e resti di alberi segati, i cosiddetti ‘mozziconi’, che danno un colpo d’occhio desolante”.

Rocca denuncia la mancanza di trasparenza e programmazione: “Sto chiedendo accesso agli atti per capire chi decide gli abbattimenti, con quali criteri e se esiste un piano complessivo. Troppo spesso sono le stesse ditte incaricate a stabilire quali alberi tagliare, ed è chiaro che c’è un potenziale conflitto di interessi. Il Campidoglio deve esercitare un controllo più rigoroso e ridurre l’impatto degli interventi. Nessuno vuole abbattere alberi sani – aggiunge – ma dobbiamo assicurarci che venga rispettato il patrimonio verde della città”.

Il maxi concorso e le prossime assunzioni

Non sarà l’ultima tornata di assunzioni, Roma ha ancora bisogno di personale”. Nel commentare il recente maxi concorso bandito da Roma Capitale, Federico Rocca sgombra subito il campo da equivoci: sebbene l’amministrazione conti circa 21.000 dipendenti, il numero va calato nel contesto di una metropoli di 3 milioni di abitanti, con una superficie che – ricorda – “mette insieme Napoli, Milano, Bologna, Firenze e Torino”.

Il vero problema, per Rocca, è la necessità di rinnovare la macchina amministrativa: “Molti dipendenti sono prossimi alla pensione e l’età media è molto alta. Servono energie fresche, nuove competenze, e figure professionali preparate ad affrontare le sfide di una città complessa come Roma”.

Il consigliere di Fratelli d’Italia riconosce l’impegno del governo, che ha permesso agli enti locali di alzare il limite di spesa per il personale dal 25% al 40% del bilancio: una manovra che ha reso possibile il concorso attualmente in corso. Tuttavia, l’attrattività del lavoro pubblico resta un nodo critico: “Il comparto degli enti locali è quello con gli stipendi più bassi dell’intera pubblica amministrazione. È demotivante e non aiuta ad attirare talenti. Abbiamo chiesto all’amministrazione di pensare a un adeguamento retributivo: lavorare per Roma dovrebbe tornare a essere un incentivo, non un sacrificio”.

Periferie dimenticate: “Dopo il Giubileo, servono servizi fuori le Mura

A due anni dalla fine del mandato, Federico Rocca lancia un appello all’amministrazione Gualtieri: “Finito il Giubileo, bisogna pensare seriamente alla città fuori dalle Mura Aureliane”. Il consigliere evidenzia come gran parte degli interventi si sia concentrata sul centro storico e su una minima parte del territorio: “Nelle periferie e nelle aree semicentrali – denuncia – ci sono ancora strade senza fogne, con pozzi al posto dell’acquedotto e marciapiedi in stato di abbandono. Raccontare nel 2025 che esistono zone di Roma senza servizi essenziali è inaccettabile”.

Rocca punta il dito anche contro i tagli al trasporto pubblico locale, in particolare nelle zone più disagiate: “Se si tagliano le linee periferiche e non realizziamo nuove linee delle metropolitane, non possiamo poi stupirci se i cittadini usano l’auto privata. Serve una pianificazione seria, continua e inclusiva”.

E se il clima politico resta acceso, almeno sul campo da gioco si prova ad abbassare i toni. Rocca scherza sulle partite che vedono protagonisti i consiglieri: “Organizziamo partite con maggioranza e opposizione, il derby tra romanisti e laziali. L’importante è stare insieme e fare del bene: usiamo lo sport soprattutto per  iniziative di carattere benefico o per fini sociali cercando di aiutare chi ha bisogno o per sensibilizzare i cittadini su alcuni temi. Poi se qualcuno di noi riesce ancora a dire la sua col pallone tra i piedi, tanto meglio”.

 

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