Emergenza casa a Roma, parla Yuri Trombetti (PD): “Serve una riforma dell’Ater e un’Agenzia sociale per l’affitto”

Emergenza casa a Roma: l'intervista a Yuri Trombetti su Ater, alloggi per giovani, riuso sociale e le misure della giunta Gualtieri per il diritto all’abitare.

Come si affronta l’emergenza abitativa a Roma? Quali soluzioni ha messo in campo la giunta Gualtieri e quali sono le prospettive future? Ne abbiamo parlato con Yuri Trombetti, consigliere comunale del Partito Democratico e presidente della Commissione patrimonio e politiche abitative, che ha illustrato in un’intervista esclusiva le sfide e le misure adottate per migliorare l’accesso alla casa nella Capitale.

Dalla necessità di riformare l’Ater, tornandola alla sua missione sociale originaria, all’acquisto di migliaia di alloggi sfitti dagli enti previdenziali; dal progetto per i giovani under 35 a Spinaceto fino alla proposta di un’Agenzia sociale per la casa per sostenere chi rischia lo sfratto: Trombetti ha tracciato un bilancio dei primi tre anni di mandato e delineato le priorità per i prossimi due.

In questo articolo, ecco il riepilogo completo dei punti chiave dell’intervista, con dati aggiornati, iniziative concrete e obiettivi della giunta capitolina sul fronte abitativo.

“L’Ater deve tornare a essere sociale”: la proposta di riforma

Per Yuri Trombetti, consigliere del Partito Democratico in Campidoglio e punto di riferimento per le politiche abitative della giunta Gualtieri, la vera urgenza è ripensare il ruolo dell’Ater, oggi azienda pubblica ma con vincoli da soggetto economico. “Nel 2000 – ricorda – l’allora giunta Storace decise di trasformare gli ex IACP in Ater, costringendoli a pareggiare i bilanci. Ma questo è un errore: un ente che gestisce case popolari deve avere una funzione sociale”.

Secondo Trombetti, la trasformazione aziendalistica ha generato un conflitto tra sostenibilità economica e missione pubblica, un nodo che potrà essere sciolto solo con una riforma strutturale: “Appena cambierà la guida della Regione Lazio, servirà riportare l’Ater alla sua natura originaria”.

Nel 2024, solo 87 alloggi sono stati assegnati in base alla graduatoria, una cifra irrisoria rispetto ai bisogni reali. Una delle cause principali, spiega Trombetti, è la mancata messa a disposizione degli immobili da parte dell’Ater, che avrebbe circa 800 case vuote. “Molte sono inagibili e non c’è più un finanziamento statale per ristrutturarle. L’ultimo risale al governo Renzi-Lupi del 2015. Da allora, il silenzio”.

Il Comune, aggiunge, sta facendo la propria parte: “Abbiamo approvato una delibera sull’autorecupero: se il Comune non può intervenire, l’inquilino può farlo direttamente in cambio di uno sconto sull’affitto. È un tentativo per rimettere in circolazione alloggi oggi chiusi”.

Oltre 1.500 case in arrivo dagli enti previdenziali

Una delle operazioni più ambiziose riguarda l’acquisto di alloggi già costruiti da enti previdenziali, per evitare nuovo consumo di suolo e rispondere rapidamente all’emergenza abitativa. Il Comune ha già acquistato 120 appartamenti dall’Inps, con una seconda delibera in arrivo per ulteriori 88.

Abbiamo appena chiuso un bando rivolto agli enti pubblici e privati – annuncia Trombetti – con l’obiettivo di acquistare almeno 1.500 alloggi. Questo ci permetterà di intervenire sulla fascia più fragile della graduatoria, dove oggi ci sono circa 2.500 persone in attesa”.

Tra i progetti più significativi, Trombetti rivendica con orgoglio il bando dedicato ai giovani under 35, destinato a 14 alloggi a Spinaceto: “Abbiamo scoperto che nei Piani di Zona ci sono molte case vuote, rimaste inutilizzate dopo il fallimento delle cooperative. Abbiamo recuperato quegli immobili e li abbiamo destinati a giovani coppie e nuclei monoparentali”.

Un’iniziativa pensata per contrastare l’isolamento abitativo delle nuove generazioni: “Il 51% dei giovani non lascia la famiglia non per pigrizia, ma per l’impossibilità di sostenere un affitto. Offrire loro una casa con canone calmierato significa dare una possibilità concreta di autonomia”.

Altro fronte di intervento è il riuso sociale degli immobili comunali inutilizzati, come nel caso del progetto “Ohana” nel X Municipio, nato in un locale abbandonato e oggi sede di attività sociali e lavorative per giovani.

Un’esperienza che vogliamo replicare – afferma Trombetti – Abbiamo approvato due delibere che permettono alle associazioni di presentare progetti di riuso. In cambio, scontiamo l’80% del canone e rimborsiamo le spese di manutenzione. Il patrimonio pubblico deve servire a creare spazi accessibili per chi ha buone idee ma pochi mezzi”.

L’educazione alla legalità è un valore trasversale in molte delle iniziative della giunta Gualtieri. Trombetti cita in particolare la collaborazione con l’Agenzia per i beni confiscati, che ha permesso il riutilizzo gratuito di locali sottratti alla criminalità organizzata in zone critiche della città come San Basilio, Tor Pignattara e Ostia.

È un messaggio chiaro: lo Stato è più forte delle mafie, anche attraverso il patrimonio pubblico”, commenta il consigliere.

Gli obiettivi per il biennio finale del mandato Gualtieri

Trombetti ha concluso l’intervista delineando le priorità della giunta per gli ultimi due anni di consiliatura: aumentare il numero di alloggi assegnati, varare un bando housing per la fascia “intermedia” – troppo ricca per la casa popolare, troppo povera per il mercato libero – e istituire un’Agenzia sociale della casa, che faccia da intermediario tra inquilini in difficoltà e proprietari diffidenti.

Se riusciremo a chiudere questi obiettivi, avremo fatto un buon lavoro. Poi – aggiunge con determinazione – ci ripresenteremo agli elettori, per essere giudicati”.

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