Due secoli di storia, passione e vino: il viaggio nella Casa Divina Provvidenza

Scopri la Casa Divina Provvidenza di Nettuno: 200 anni di storia, fede e viticoltura tra antiche cantine, vitigni autoctoni come il Cacchione DOC e un tour enologico unico guidato dalla famiglia Cosmi.
Fonte immagine: Azienda Agricola Casa Divina Provvidenza

Paese Sera oggi vi racconta una storia secolare: quella dell’azienda agricola Casa Divina Provvidenza, che nel 2025 celebra ben 200 anni di attività. Un anniversario importante che segna non solo la longevità di una realtà vitivinicola laziale, ma anche la capacità di coniugare tradizione e innovazione, famiglia e territorio, spiritualità e lavoro.

Trovate qui il video completo della nostra visita, dove accompagnati da Adelaide e Piera Cosmi, voci appassionate e autentiche custodi della memoria familiare, entriamo in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, ma solo per ricordarci chi siamo stati. L’azienda, a conduzione familiare, è oggi un complesso vitale che custodisce le radici del vitigno autoctono cacchione, trasformato in DOC nel 2003, ma anche le memorie spirituali e storiche legate al territorio e alla fede.

Il viaggio inizia nella suggestiva villa cardinalizia, oggi museo, un tempo residenza estiva dei vescovi, e prosegue nei luoghi dove le suore accoglievano i malati durante la Seconda guerra mondiale. Qui ogni pietra, ogni oggetto – come il registro originale del 1902 legato a Santa Maria Goretti – racconta un passato che diventa presente, da vivere e condividere.

Ma è la terra, come sottolineano le sorelle Cosmi, a essere la vera protagonista: “Tutto parte da qui”. Nei sei ettari coltivati a cacchione, e nelle altre tenute dove si producono anche malvasia, moscato e cesanese, prende vita una filiera completa: dalla vigna alla bottiglia. Con passione, rigore e dedizione.

Tra botti in barrique controllate mensilmente, enologi di esperienza come Marco degli Zotti e giovani della famiglia pronti a raccogliere il testimone, la Casa Divina Provvidenza guarda al futuro senza dimenticare nulla del suo passato. “La nostra forza è la famiglia”, ricorda Adelaide. E anche un pizzico di sacralità, come si addice a chi opera sotto lo sguardo benevolo del dio Nettuno.

Il percorso si chiude con il lancio di bottiglie celebrative e con la promessa di nuove esperienze da vivere: dal tour enologico personalizzato tra cantina e museo, fino alle degustazioni nella storica enoteca “1821”, nel centro di Nettuno. Presto anche l’esordio del metodo classico “Vento di Ponente”, una nuova sfida nel segno dell’eccellenza.

Un’azienda agricola, certo. Ma anche molto di più: un luogo dell’anima, dove la terra incontra la storia, e ogni calice è un sorso di memoria.

 

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