Con il voto di fiducia alla Camera e l’iter ormai avviato verso il Senato, il nuovo Decreto Sicurezza 2025 è sempre più vicino alla conversione in legge. Il provvedimento, fortemente voluto dal governo Meloni, introduce 14 nuovi reati, 9 aggravanti e decine di misure che spaziano dalla lotta all’occupazione abusiva degli immobili alle rivolte nei penitenziari, dalla stretta sui blocchi stradali alla cannabis light, fino alla tutela legale rafforzata per le forze dell’ordine. In questo articolo, analizziamo tutte le novità del Decreto Sicurezza, spiegando cosa cambia per cittadini, migranti, manifestanti, detenuti e operatori delle forze dell’ordine.
Nuovo reato per l’occupazione abusiva di immobili
Viene introdotto il reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”, punito con la reclusione da 2 a 7 anni. È prevista una procedura d’urgenza per il rilascio dell’immobile occupato e la reintegrazione nel possesso, soprattutto se si tratta dell’unica abitazione del denunciante. La procedibilità è d’ufficio nei casi più gravi, ad esempio se la vittima è anziana o disabile.
Blocco stradale e proteste, il dissenso diventa reato
Una delle norme più contestate è quella che trasforma il blocco stradale da illecito amministrativo a reato penale. Il carcere va fino a 1 mese per chi agisce da solo, e da 6 mesi a 2 anni se il fatto è commesso in gruppo. Una misura definita “anti-Gandhi” dalle opposizioni, che la considerano una stretta contro il dissenso pacifico, in particolare dei movimenti ambientalisti.
Detenute madri, stretta allentata ma resta la polemica
Il decreto rende facoltativo il rinvio della pena per donne incinte o con figli piccoli, oggi obbligatorio. Le madri con bambini sotto l’anno di età saranno comunque ospitate in Icam (istituti a custodia attenuata). Il rinvio sarà escluso se c’è rischio di nuovi reati. La norma è stata riformulata dopo i rilievi del Quirinale, ma continua a suscitare forti critiche.
Rivolte in carcere e nei CPR: nuove fattispecie di reato
Nasce il reato di rivolta in carcere, punito con pene da 1 a 5 anni, aggravate in caso di uso di armi o lesioni. Viene introdotta anche la resistenza passiva, se ostacola atti legittimi delle autorità. Norme simili valgono per le rivolte nei Centri di permanenza per i rimpatri (CPR).
Sim ai migranti: serve un documento, non il permesso di soggiorno
I migranti potranno acquistare una scheda Sim mostrando un documento di riconoscimento, anche se non in possesso del permesso di soggiorno. I gestori che non verificano l’identità rischiano sanzioni da 5 a 30 giorni di chiusura. In caso di frode, può scattare l’incapacità temporanea a stipulare contratti di telefonia.
Cannabis light: vietata la vendita di infiorescenze
Il decreto proibisce la coltivazione e la vendita delle infiorescenze di cannabis light, parificandole a quelle della cannabis ad alto contenuto di THC. È però consentita la produzione di semi per usi agricoli leciti, sotto il controllo del Ministero della Salute e dei Carabinieri forestali.
Tutela rafforzata per forze dell’ordine e militari
Previsto il rimborso delle spese legali fino a 10.000 euro per fase processuale per agenti indagati per fatti di servizio. Nessuna rivalsa in caso di proscioglimento o prescrizione. Introdotte anche aggravanti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, con pene aumentate fino alla metà.
Bodycam e armi private per gli agenti
Le forze dell’ordine potranno utilizzare bodycam nei servizi di ordine pubblico, a bordo treno e nei luoghi di detenzione. Gli agenti sono autorizzati a portare armi private senza licenza anche fuori servizio. Rafforzata la videosorveglianza nei luoghi di trattenimento.
Reati aggravati nei pressi di stazioni e metro
Introdotta una nuova aggravante per reati commessi nelle stazioni ferroviarie, della metro e a bordo dei convogli. Si applica a reati contro la persona, il patrimonio e la sicurezza pubblica, come furti, rapine, borseggi o aggressioni.
Più severità per le truffe agli anziani
Il decreto crea una specifica fattispecie di truffa aggravata ai danni di persone anziane, punita con 2–6 anni di reclusione e multe fino a 3.000 euro. È previsto anche l’arresto in flagranza.
Accattonaggio e minori: pene più dure
Sale da 14 a 16 anni l’età dei minori considerati vittime in caso di sfruttamento nell’accattonaggio. L’aggravante scatta se il fatto è commesso con minacce o violenza. Previste anche nuove assunzioni nella polizia locale, con 100 unità per la città di Palermo.
Terrorismo e criminalità organizzata: nuove misure
Introdotto il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo, punito con 2–6 anni di carcere. Rafforzati i controlli sulle auto a noleggio e sulle reti commerciali per evitare usi criminali. Estese le verifiche antimafia ai contratti di rete.
Gestione dei beni confiscati alle mafie
Nuove norme per i beni sequestrati e confiscati: demolizioni accelerate, divieto di assunzione per soggetti legati alla criminalità, e iscrizione gratuita al registro imprese per le modifiche aziendali. I contributi agli enti locali potranno finanziare anche immobili confiscati destinati a usi sociali.
Revoca della cittadinanza fino a 10 anni dopo la condanna
Il termine per la revoca della cittadinanza italiana a cittadini stranieri condannati per gravi reati passa da 3 a 10 anni dalla sentenza definitiva, purché l’interessato abbia o possa ottenere un’altra cittadinanza.
Tutori per le vittime di usura
Nasce la figura del tutor per le vittime di usura, che le assiste nella gestione dei mutui ottenuti con fondi statali, aiutando a prevenire morosità e facilitando il reinserimento nel circuito economico legale.
Carceri e lavoro: detenuti più coinvolti
Il decreto promuove il lavoro dei detenuti, anche all’esterno, coinvolgendo enti del Terzo settore. Vengono inclusi nella categoria di “persone svantaggiate” anche gli ex degenti psichiatrici. Obiettivo: favorire il reinserimento e ridurre la recidiva.