Decreto PA è legge. Le novità per concorsi, stipendi e assunzioni

Approvato in via definitiva il Decreto Pubblica Amministrazione 2025: nuove regole su assunzioni, concorsi, enti locali, cybersecurity e segretari comunali per rendere la PA più efficiente e moderna.
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Con 99 voti favorevoli, 70 contrari e 2 astenuti, il Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Pubblica Amministrazione 2025, confermando la fiducia al governo Meloni. Il provvedimento, già licenziato dalla Camera, è ora legge e introduce una serie di misure urgenti per il reclutamento e il funzionamento della PA. 

Si tratta dell’84ª volta che il Governo Meloni pone la fiducia, a conferma del carattere strategico che l’Esecutivo attribuisce al provvedimento. 

Dal rafforzamento dei concorsi pubblici all’aumento del salario accessorio negli enti locali, passando per la stabilizzazione del personale e l’assunzione di diplomati Its, il decreto incide in modo strutturale su uno dei settori chiave per l’attuazione del Pnrr. 

Attenzione anche alle novità per i Comuni, le assunzioni nell’Agenzia per la cybersecurity, la lotta al precariato e le nuove regole per i segretari comunali. Vediamo cosa cambia.

Riforma del reclutamento e concorsi pubblici: cosa cambia

Uno dei fulcri del decreto è il riordino del sistema di reclutamento nella Pubblica Amministrazione

D’ora in avanti, il portale InPA diventa il passaggio obbligato per la pubblicazione dei bandi e la gestione di tutti i concorsi pubblici, rafforzando trasparenza e accessibilità. Viene potenziata la Commissione Ripam, alla quale è affidato il coordinamento nazionale delle procedure selettive. 

Tra le novità più rilevanti figura la possibilità per Regioni, Province, Città metropolitane ed enti locali di assumere, con contratto a tempo determinato, diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy), in qualità di funzionari. 

Una misura che punta ad attrarre competenze tecniche e giovani talenti verso il settore pubblico. Inoltre, è prevista l’assunzione obbligatoria di almeno il 15% del personale in comando da oltre 12 mesi, entro i limiti delle facoltà assunzionali disponibili.

Misure contro il precariato nella Pubblica Amministrazione

Per contrastare in modo strutturale il fenomeno del precariato nella PA, il decreto introduce una serie di vincoli e scadenze precise. 

A partire dal 31 dicembre 2025, i contratti di comando non trasformati in assunzione a tempo determinato o indeterminato cesseranno automaticamente, senza possibilità di proroga, e non potranno essere riattivati prima di 18 mesi. 

L’obiettivo è ridurre l’utilizzo di rapporti lavorativi temporanei e incentivare la stabilizzazione del personale

Un’ulteriore spinta in questa direzione arriva dalla disciplina transitoria che consente a Regioni, Province autonome, Città metropolitane, Comuni e unioni di Comuni di stabilizzare, fino al 31 dicembre 2026, il personale non dirigenziale che abbia maturato almeno 36 mesi di servizio negli ultimi otto anni, purché assunto tramite concorso. Queste disposizioni mirano a dare continuità e qualità all’azione amministrativa, soprattutto nei territori dove le carenze di organico sono più gravi.

Enti locali e salari: le novità per Comuni, Regioni e Province

Il decreto dedica un intero capitolo alle esigenze specifiche degli enti locali, prevedendo misure volte a colmare storiche disparità e a rafforzarne l’efficienza. 

In particolare, viene autorizzato l’aumento del salario accessorio per il personale degli enti territoriali, un passo verso l’equiparazione retributiva con le amministrazioni centrali. 

I Comuni avranno inoltre tempo fino al 30 giugno 2025 (anziché fino al 30 aprile) per approvare piani finanziari, tariffe e regolamenti relativi alla gestione dei rifiuti urbani e alla Tari. Per le aree colpite da eventi eccezionali – come il sisma del 2009 e del 2016 o l’alluvione del maggio 2023 in Emilia-Romagna, Marche e Toscana – vengono rafforzati gli organici e prorogate alcune deroghe. 

Sono previste inoltre semplificazioni nella gestione delle assunzioni tra enti e nuove risorse per sostenere la rigenerazione urbana e la manutenzione del patrimonio pubblico, anche attraverso i fondi del Ministero dell’Interno.

Cybersecurity, digital manager e nuovi profili professionali nella PA

Tra le innovazioni più significative del decreto c’è l’introduzione di nuove figure professionali per accompagnare la transizione digitale della Pubblica Amministrazione. 

Viene istituito il profilo del social media e digital manager, destinato a migliorare la comunicazione istituzionale e la presenza digitale degli enti. 

Parallelamente, il decreto autorizza nuove assunzioni per l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, in risposta all’evoluzione delle minacce informatiche e del quadro normativo europeo. Le risorse stanziate per il personale dell’Agenzia ammontano a 1 milione di euro per il 2025, con un incremento progressivo fino a 5 milioni annui a partire dal 2027. 

Queste misure confermano la volontà del governo di dotare le amministrazioni pubbliche di competenze aggiornate, in grado di affrontare le sfide digitali e garantire un servizio più moderno ed efficiente ai cittadini.

Segretari comunali e gestione Pnrr, nuove regole e fondi dedicati

Il decreto introduce importanti novità anche per la figura dei segretari comunali, con misure pensate per rafforzarne il ruolo nei territori più fragili. Comuni come Lampedusa e Linosa, o altri enti caratterizzati da marginalità geografica o criticità legate alla gestione dei fondi europei, potranno accedere a segretari di fascia superiore, a condizione di poter sostenere le relative spese. 

Viene inoltre prevista la riassegnazione delle risorse non utilizzate del fondo per il sostegno delle assunzioni legate al PNRR, a favore dei Comuni con meno di 5.000 abitanti. Cambiano anche le regole per chi è iscritto all’Albo dei segretari ma non ha ancora ottenuto la prima nomina: da ora sarà obbligatorio conseguirla entro cinque anni, pena la cancellazione. 

Infine, sono stanziati 300.000 euro annui per il 2025 e 2026 per garantire supporto tecnico-specialistico nella gestione, monitoraggio e rendicontazione dei fondi PNRR assegnati al Ministero dell’Interno. Un pacchetto di misure che punta a rafforzare la capacità amministrativa, soprattutto nei piccoli comuni, e a garantire una gestione più efficace delle risorse europee.

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