Decreto Infrastrutture 2025, cosa prevede il testo approvato dal Governo Meloni

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Infrastrutture: dal ponte sullo Stretto agli appalti pubblici, dalle tariffe aeree alla stagione balneare, il provvedimento contiene norme eterogenee ma strategiche.
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto Infrastrutture 2025, un provvedimento chiave che introduce diverse novità in materia di appalti pubblici, trasporti, opere strategiche, stagione balneare e tariffe aeree

L’annuncio è arrivato direttamente dal ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, mentre era ancora in corso la riunione a Palazzo Chigi. Il testo, modificato rispetto alle bozze iniziali, include anche disposizioni rilevanti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, con aggiornamenti sui costi dell’opera e sui contratti

Sul tavolo del Governo anche altri dossier delicati: dalla delega sui Lep (Livelli essenziali delle prestazioni) legati all’Autonomia differenziata, fino all’impugnazione della legge trentina sul terzo mandato del presidente della Provincia.

In questo approfondimento vediamo cosa contiene il decreto Infrastrutture e perché si tratta di un passaggio cruciale per i grandi cantieri strategici italiani.

Cosa c’è nel decreto Infrastrutture

Il decreto approvato dal Governo si presenta come un provvedimento omnibus, in cui convivono misure molto diverse tra loro, dalle grandi opere pubbliche ai trasporti locali, fino alla regolazione della stagione balneare. 

Rispetto alle prime bozze circolate, il testo ha perso alcuni passaggi significativi: è stato ad esempio eliminato il comma che avrebbe trasformato la società Stretto di Messina in una vera e propria stazione appaltante, con la facoltà di gestire direttamente l’intero iter di realizzazione del ponte tra Calabria e Sicilia. Una scelta che segna un passo indietro rispetto all’intento iniziale di rafforzare l’autonomia operativa della società. Nonostante ciò, il decreto mantiene al suo interno una serie di articoli che intervengono su punti nevralgici del sistema infrastrutturale e normativo italiano, con l’obiettivo di accelerare procedure, semplificare appalti e contenere i costi nei limiti consentiti dalle regole europee.

Tra i punti centrali del decreto spiccano le disposizioni relative al ponte sullo Stretto, uno dei progetti simbolo dell’attuale esecutivo. Il testo approvato prevede infatti la possibilità di aggiornare il costo dell’opera rispetto a quanto indicato nella Nadef del 2012, che fissava la cifra a 8,5 miliardi di euro

La nuova stima, adeguata all’aumento dei prezzi e alle evoluzioni progettuali, porta il valore complessivo a circa 13,5 miliardi. A ciò si affianca una norma che consente un incremento fino al 50% degli importi previsti nei contratti per la realizzazione dell’opera, in linea con quanto ammesso dalla normativa europea sugli appalti pubblici. Entrambe le misure segnano un passaggio importante in vista del prossimo step formale: il via libera del Cipess, il comitato interministeriale per la programmazione economica, che rappresenta l’ultimo ostacolo prima dell’avvio concreto dei lavori.

Accanto alle grandi opere, il decreto introduce una serie di disposizioni operative pensate per snellire le procedure in ambiti strategici. In caso di emergenze legate alla protezione civile, ad esempio, si prevede una semplificazione delle regole per appalti e subappalti, con l’introduzione di un sistema di penalità e incentivi: ritardi nell’esecuzione potranno comportare sanzioni pari allo 0,25 per mille del valore dell’opera per ogni giorno di slittamento, fino a un massimo del 10%, mentre chi termina i lavori in anticipo potrà beneficiare di un premio dello stesso importo. Sempre in chiave di razionalizzazione, il decreto fissa a livello nazionale le date della stagione balneare, stabilendo che questa debba svolgersi tra la terza settimana di maggio e la terza di settembre, lasciando a Regioni ed enti locali solo la possibilità di anticipare o posticipare l’inizio di una settimana, ma senza prolungare il periodo complessivo.

Perché il decreto Infrastrutture è importante

L’approvazione del decreto Infrastrutture arriva in un momento politicamente delicato, segnato dal confronto interno alla maggioranza sul tema del terzo mandato e dalla discussione sulla definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni, fondamentali per l’attuazione dell’autonomia differenziata. 

Emblematico, in questo senso, il voto contrario dei ministri della Lega alla decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento, che consente un terzo mandato al presidente della Provincia. 

Il provvedimento sulle infrastrutture, pur alleggerito rispetto alle versioni iniziali, conferma l’intenzione del Governo di accelerare sui cantieri strategici e sugli investimenti pubblici, tentando allo stesso tempo di tenere insieme gli equilibri politici interni e le esigenze di governance del territorio.

 

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