Cosa prevede la legge sulla celiachia approvata dalla Regione Lazio

Scopri cosa prevede la nuova legge del Lazio sulla celiachia: fondi, sportelli, formazione e strutture gluten free per tutelare oltre 24.000 pazienti.
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La Regione Lazio ha approvato una nuova legge regionale sulla celiachia, di cui ne abbiamo già parlato nella nostra intervista con il Consigliere Marco Bertucci, pensata per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia cronica e dalla sua variante, la dermatite erpetiforme. 

Il provvedimento, votato all’unanimità dal Consiglio regionale nel giugno 2025, introduce interventi importanti in ambito sanitario, scolastico e sociale: dalla formazione degli operatori alla creazione di sportelli informativi, fino all’istituzione di una Giornata regionale della celiachia. 

Un passo importante per tutelare oltre 24.000 celiaci nel Lazio, promuovendo inclusione, consapevolezza e assistenza specializzata.

Tutte le novità della legge regionale sulla celiachia

La legge regionale n. 139 introduce un pacchetto organico di misure per migliorare la qualità della vita dei soggetti affetti da celiachia e dermatite erpetiforme

Al centro del provvedimento vi è l’istituzione di un apposito fondo di parte corrente, con una dotazione complessiva di 1 milione di euro: 400 mila euro saranno stanziati per il 2025, mentre 150 mila euro saranno destinati a ciascuna delle annualità 2026 e 2027. A questi si aggiungono 100 mila euro annui, per lo stesso triennio, destinati al settore agricolo per incentivare la produzione di cereali senza glutine.

Sul piano pratico, la legge prevede la formazione e l’aggiornamento professionale del personale sanitario, degli operatori della ristorazione e del turismo, nonché del personale scolastico, al fine di migliorare la gestione della dieta senza glutine e garantire l’inclusione dei pazienti celiaci nei diversi contesti della vita quotidiana. Vengono inoltre istituite campagne informative e di sensibilizzazione rivolte alla popolazione, con particolare attenzione all’importanza della diagnosi precoce in età pediatrica.

Per offrire supporto diretto ai cittadini, è prevista l’attivazione di sportelli informativi sulla celiachia presso i distretti sociosanitari delle Asl, rivolti non solo ai pazienti e alle famiglie, ma anche agli operatori del settore alimentare e turistico. La legge istituisce anche un tavolo tecnico permanente presso la direzione regionale competente, con funzioni consultive, di analisi e di confronto tra i vari attori coinvolti nella prevenzione e nella gestione della celiachia.

Un’altra novità è la creazione di un elenco regionale delle strutture ricettive e della ristorazione in grado di offrire alimenti senza glutine, a garanzia della sicurezza alimentare dei consumatori. 

La Regione promuoverà inoltre modelli organizzativi multidisciplinari e integrati per l’assistenza ai celiaci, incentivando l’uso della telemedicina per la diagnosi e il monitoraggio, e favorendo il coordinamento tra professionisti e strutture del Servizio sanitario regionale. Infine, viene istituita la Giornata regionale della celiachia, da celebrarsi ogni anno il 15 settembre, come momento simbolico di sensibilizzazione e riconoscimento pubblico della patologia.

Cosa succede adesso?

Con l’approvazione definitiva della legge, si apre ora la fase attuativa, cruciale per tradurre i principi normativi in servizi concreti per i cittadini. 

Nei prossimi mesi, la Giunta regionale del Lazio dovrà adottare un piano triennale degli interventi, sentita la Commissione consiliare competente, per individuare gli ambiti prioritari, i criteri di finanziamento e le modalità operative. Questo piano costituirà l’ossatura tecnica per l’avvio dei progetti nei territori.

Tra le prime misure attese c’è l’attivazione degli sportelli informativi sulla celiachia presso i distretti sociosanitari delle Asl, che diventeranno punti di riferimento per pazienti, famiglie e operatori economici interessati. Parallelamente, verranno avviati i percorsi formativi destinati al personale sanitario, scolastico, della ristorazione e del turismo, per garantire una corretta gestione della dieta senza glutine e una maggiore inclusione sociale dei soggetti celiaci.

Un altro passaggio operativo riguarda la creazione dell’elenco regionale delle strutture gluten free: ristoranti, alberghi e mense che avranno completato corsi specifici potranno accreditarsi ufficialmente, offrendo garanzie aggiuntive ai consumatori.

Infine, la Regione sta avviando un dialogo interregionale con altre otto amministrazioni che utilizzano lo stesso sistema informatico per la gestione dei buoni pasto destinati ai celiaci. L’obiettivo è renderli spendibili anche fuori dal Lazio, superando i limiti attuali e favorendo una mobilità alimentare più fluida e sicura. La piena realizzazione di questi obiettivi richiederà coordinamento istituzionale, collaborazione con le associazioni di pazienti e un monitoraggio costante dei risultati.

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