Oggi domenica 18 maggio 2025, in Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha celebrato la messa solenne per l’inizio del suo pontificato.
Davanti a oltre 250.000 fedeli e a 156 delegazioni internazionali, il nuovo Pontefice ha pronunciato un’omelia destinata a tracciare le linee guida del suo ministero. Ma cosa ha detto esattamente Papa Leone XIV durante la celebrazione? Quali parole ha scelto per presentarsi al mondo, ricordare Papa Francesco e lanciare un messaggio di unità, amore e pace?
In questo articolo ripercorriamo i passaggi chiave dell’omelia d’insediamento, i simboli consegnati durante il rito – dal Pallio all’Anello del Pescatore – e i gesti che hanno segnato l’inizio ufficiale del pontificato di Robert Francis Prevost, primo Papa agostiniano della storia recente.
Il significato del discorso di Leone XIV
Nel suo primo discorso ufficiale da Pontefice, pronunciato durante la messa di inizio pontificato, Papa Leone XIV ha delineato una visione chiara del suo ministero: non come potere o comando, ma come servizio e cammino condiviso. “Il Papa non è un condottiero solitario o un capo posto al di sopra degli altri”, ha detto con forza, “ma un fratello che serve la fede dei fratelli, camminando insieme a loro”. Una scelta lessicale e teologica che evidenzia il rifiuto di ogni forma di autoritarismo clericale, in linea con lo stile pastorale del predecessore Francesco, ma con un linguaggio ancora più esplicitamente collegiale e comunitario.
Due sono le parole-chiave del pontificato, dichiarate fin dall’omelia iniziale: amore e unità. Sono, ha detto Leone XIV, “le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù”. A queste ha aggiunto un terzo orizzonte: la pace, da costruire con gesti di fraternità, ascolto e condivisione, in un mondo che vive “troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso”.
Il Papa ha inoltre ribadito che la missione della Chiesa non è “conquistare” ma “amare”, senza cedere alla tentazione della propaganda religiosa o all’uso di strumenti di potere. Ha invitato quindi a “gettare le reti” nel mare del mondo non per catturare, ma per offrire speranza, costruire comunione, essere lievito di concordia per l’umanità, richiamando con forza il concetto agostiniano di comunità come unità nella diversità.
L’appello per la pace nel mondo
Uno dei passaggi più intensi e applauditi dell’omelia è stato l’appello accorato alla pace nel mondo, un tema che ha segnato fin da subito il profilo del suo pontificato. “Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”, ha affermato il Pontefice, sottolineando l’urgenza di reagire a un’epoca ancora segnata da “odio, violenza, pregiudizi e paura del diverso”.
Dopo la celebrazione eucaristica, nel messaggio pronunciato prima della preghiera del Regina Coeli, Leone XIV ha richiamato esplicitamente i drammi contemporanei: la “martoriata Ucraina”, per la quale ha auspicato l’avvio di “negoziati per una pace giusta e duratura”, e le sofferenze della popolazione di Gaza, con particolare riferimento a “bambini, famiglie e anziani ridotti alla fame”. Ha menzionato anche il Myanmar, ribadendo la vicinanza della Chiesa alle “ultime della terra”.
Le sue parole sono risuonate anche fuori dalla piazza: “La pace è un miracolo a cui tutti siamo chiamati a dare forma”, ha scritto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, rilanciando il messaggio del Papa come guida per il futuro del continente.
La cronaca dell’evento
La messa di inizio pontificato di Papa Leone XIV si è svolta in un clima di grande solennità, partecipazione e attenzione internazionale. Oltre 250.000 fedeli hanno affollato piazza San Pietro e via della Conciliazione fin dalle prime luci dell’alba, mentre 156 delegazioni ufficiali da tutto il mondo hanno preso parte alla celebrazione. Dopo il tradizionale giro in papamobile, il Papa ha ricevuto il Pallio e l’Anello del Pescatore, i due simboli del ministero petrino, e ha benedetto l’assemblea con il Libro dei Vangeli tra gli applausi della piazza.
Tra i primi a essere salutati dal nuovo Pontefice, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, e numerosi capi di Stato e di governo, tra cui Volodymyr Zelensky (Ucraina) e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, accompagnato dal segretario di Stato Marco Rubio. A questi ultimi due leader, Leone XIV ha riservato brevi colloqui confermando che nei giorni successivi riceverà entrambi in udienza privata. Significativa anche l’udienza già avvenuta con la presidente del Perù Dina Boluarte, Paese in cui il Pontefice ha operato per molti anni come missionario agostiniano.
L’evento si è svolto sotto imponenti misure di sicurezza: oltre 6.000 operatori tra forze dell’ordine, militari e volontari della Croce Rossa hanno presidiato la città, con sistemi antidrone, cecchini e controllo aereo coordinato dall’Aeronautica Militare. Un’organizzazione degna di un evento storico, che ha segnato ufficialmente l’inizio del pontificato di Papa Leone XIV, sotto il segno dell’amore, dell’unità e di una Chiesa che vuole camminare accanto all’umanità, senza escludere nessuno.