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Come sono andati i funerali di Papa Francesco

Il racconto della storica giornata dei funerali di Papa Francesco: la folla in preghiera, i leader mondiali riuniti in segno di pace, il vento che sfoglia il Vangelo sulla bara. Dal sagrato di San Pietro all'abbraccio dei poveri a Santa Maria Maggiore, un ultimo, commosso saluto al "Papa della gente".
Fonte immagine: Pixabay.com

Il 26 aprile 2025 resterà scolpito nella memoria della Chiesa e del mondo intero come una delle giornate più solenni e pregne di significato degli ultimi decenni. Alle prime luci dell’alba, Roma si è svegliata avvolta da un’atmosfera in bilico tra dolore e speranza. Migliaia di pellegrini, accorsi da ogni angolo del pianeta, hanno riempito via della Conciliazione e piazza San Pietro per rendere omaggio a Papa Francesco, il “Papa della pace“, il Pontefice che aveva fatto della misericordia, dell’inclusione e della fraternità universale la cifra distintiva del suo pontificato.

Non è stato solo un funerale quello che si è celebrato sul sagrato della Basilica vaticana, ma un evento che ha intrecciato spiritualità e geopolitica, fede e diplomazia, popolo e potere. In prima fila, seduti gomito a gomito, i leader delle principali potenze mondiali: Donald Trump, Emmanuel Macron, Volodymyr Zelensky, Sergio Mattarella, Javier Milei. Un mosaico umano e politico che ha dato a questa giornata un significato ancora più profondo. Come ha sottolineato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “vedere Trump e Zelensky parlarsi sulla pace, ai funerali del ‘Papa della pace’, ha un significato enorme“.

In un clima di raccoglimento e rispetto, il mondo ha dato l’ultimo saluto a un uomo che aveva saputo abbattere muri, parlare ai lontani, confortare i deboli, richiamare i potenti alle proprie responsabilità. Un Papa che, come il vento che ha sfogliato le pagine del Vangelo posato sulla sua bara, ha saputo far vibrare le coscienze.

La cerimonia in San Pietro: l’omaggio della folla

Alle 10 in punto, sul sagrato di San Pietro, è iniziata la messa esequiale presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, concelebrata da quasi mille tra cardinali, patriarchi e vescovi. Oltre 250mila persone si sono raccolte in piazza e lungo via della Conciliazione, mentre altre 150mila hanno affollato il percorso che avrebbe portato il feretro fino alla basilica di Santa Maria Maggiore.

Durante la celebrazione, applausi spontanei hanno più volte interrotto l’omelia del cardinale Re, che ha ricordato il Pontificato di Francesco sottolineandone la vicinanza agli ultimi, la condanna della guerra e l’invito costante a “costruire ponti e non muri”. Il vento, in un momento carico di simbolismo, ha fatto girare le pagine del Vangelo posato sulla bara, richiamando alla memoria l’immagine dei funerali di Giovanni Paolo II.

L’ultimo viaggio e l’abbraccio degli ultimi

Terminata la celebrazione, la semplice bara in legno è stata caricata su una papamobile scoperta. Il corteo funebre ha attraversato Roma, accolto da ali di folla commossa che ha accompagnato il tragitto con cori e applausi. Destinazione: la Basilica di Santa Maria Maggiore, tanto cara a Bergoglio sin dai primi giorni del suo Pontificato.

E proprio lì, davanti alla grande basilica mariana, ad attendere il feretro non c’erano solo le autorità religiose e civili, ma soprattutto i poveri, i senzatetto, i migranti, gli emarginati: gli ultimi della società. Un gruppo scelto di persone in difficoltà, accompagnate dalle associazioni che quotidianamente operano nel solco della carità cristiana, ha accolto Papa Francesco con fiori e preghiere. È stato un momento toccante e coerente con la vita e l’insegnamento di Bergoglio: morire tra il suo popolo, accolto da chi aveva sempre voluto al centro della Chiesa.

Il saluto dei potenti: Trump, Zelensky e la diplomazia della pace

Accanto ai fedeli, i grandi della Terra hanno voluto rendere omaggio a Papa Francesco. In prima fila, tra gli altri, Donald Trump, Emmanuel Macron, Javier Milei, Volodymyr Zelensky e Sergio Mattarella. Proprio tra Trump e Zelensky, all’interno della Basilica, si è consumato uno dei momenti più inattesi della giornata: un colloquio privato, seduti su due semplici sedie, nel cuore di San Pietro. Un gesto che molti hanno letto come un possibile preludio a nuove aperture diplomatiche sul fronte della guerra in Ucraina.

In un giorno in cui Roma ha saputo mostrare il volto della sua storia millenaria e del suo spirito universale, Papa Francesco è stato infine sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, accompagnato dagli applausi e dalle preghiere di un popolo che, fino all’ultimo, ha voluto camminare al suo fianco.

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