Cambiano le regole per il bonus destinato alle madri lavoratrici con due o più figli. A partire dal 2025, l’agevolazione non sarà più riconosciuta sotto forma di sgravio contributivo in busta paga, ma si trasformerà in un contributo economico diretto, erogato dall’Inps in un’unica soluzione annuale. Lo ha annunciato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, dopo il Consiglio dei ministri del 20 giugno 2025 che ha approvato il nuovo “decreto omnibus”, stanziando ulteriori 180 milioni di euro per la misura.
Il nuovo bonus, pari a 40 euro per ogni mese lavorato, sarà rivolto alle lavoratrici autonome, alle titolari di contratto a termine e alle professioniste con reddito non superiore a 40.000 euro annui. Si tratta di un cambio di rotta significativo rispetto a quanto previsto dall’ultima Legge di Bilancio, che aveva introdotto un parziale esonero dai contributi previdenziali. Restano invece invariate le agevolazioni per le madri con tre o più figli e contratto a tempo indeterminato, che continueranno a beneficiare dell’esonero contributivo fino a 3.000 euro all’anno.
In attesa del decreto attuativo che definirà tempi e modalità operative, vediamo nel dettaglio a chi spetta il nuovo bonus mamme, come funziona e come presentare domanda all’Inps.
Requisiti
Il nuovo bonus da 480 euro annui, introdotto dal decreto omnibus approvato il 20 giugno 2025, sarà riconosciuto alle madri lavoratrici con almeno due figli a carico, ma solo a determinate condizioni. La misura, pensata per sostenere il lavoro femminile e la genitorialità, si rivolge a una platea specifica di beneficiarie, con esclusioni ben definite. In particolare, per accedere al contributo sarà necessario:
- Avere almeno due figli a carico, con il figlio più piccolo di età inferiore a 10 anni al 31 dicembre 2025;
- Essere titolari di un contratto a tempo determinato, oppure lavoratrici autonome o libere professioniste;
- Non superare i 40.000 euro di reddito;
- Non essere impiegate in un rapporto di lavoro domestico, esclusione espressamente prevista dal provvedimento;
- Aver svolto effettiva attività lavorativa durante l’anno: il bonus, infatti, sarà calcolato su base mensile (40 euro per ciascun mese lavorato) e versato in un’unica soluzione a dicembre.
Restano escluse dalla nuova misura le lavoratrici con contratto a tempo indeterminato: per loro resta in vigore, fino alla fine del 2026, l’esonero contributivo fino a 3.000 euro annui già previsto dalla legge di Bilancio 2024, limitato alle madri con tre o più figli (sperimentale anche per quelle con due figli nel solo 2024).
Come farne richiesta
Accanto al cambiamento nella forma dell’agevolazione, muta anche la procedura per ottenerla. Se fino al 2024 era sufficiente una comunicazione al datore di lavoro per accedere allo sgravio contributivo, dal 2025 l’intero iter sarà gestito direttamente dall’Inps. La lavoratrice dovrà presentare una domanda formale all’Istituto, con modalità e tempistiche che saranno definite da un apposito decreto attuativo, ancora in fase di elaborazione.
Al momento, dunque, non è ancora possibile fare richiesta. Si è in attesa che il Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell’Economia, definisca i dettagli operativi della misura. Solo dopo l’adozione del decreto, l’Inps potrà aprire ufficialmente le procedure per la presentazione delle domande e fornire le istruzioni dettagliate.
Quel che è certo è che la domanda non passerà più attraverso il datore di lavoro, ma dovrà essere inoltrata individualmente dalla madre lavoratrice.
Nell’attesa del decreto attuativo, è consigliabile verificare la propria situazione reddituale e familiare e prepararsi a fornire eventuale documentazione a supporto della richiesta, come la dichiarazione ISEE e i dati relativi all’attività lavorativa svolta nel 2025.