Bonus assunzioni 2025 per donne e giovani, guida a requisiti e importi

Scopri come funzionano i nuovi Bonus assunzioni 2024-2025 per giovani under 35 e donne disoccupate: requisiti, importi, durata, modalità di richiesta all’INPS e vantaggi per le imprese. Due strumenti chiave per rilanciare l’occupazione stabile in Italia.
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Con la pubblicazione dei decreti attuativi sul sito del ministero del Lavoro, entrano ufficialmente in vigore i nuovi incentivi all’assunzione 2024-2025 previsti dal Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024): si tratta dei cosiddetti bonus giovani e del bonus donne, due misure mirate a sostenere l’occupazione stabile nelle fasce più fragili del mercato del lavoro.

I due bonus prevedono esoneri contributivi fino a 650 euro al mese per 24 mesi a favore delle imprese private che assumono a tempo indeterminato giovani under 35 mai occupati stabilmente o donne disoccupate da almeno 6 o 24 mesi. Entrambi gli incentivi sono finanziati con le risorse del Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027, e si applicano a partire dal 1° settembre 2024, salvo autorizzazione della Commissione UE per la piena operatività.

In questo articolo analizziamo nel dettaglio chi può beneficiare dei bonus, quali sono gli importi previsti, i requisiti da rispettare, i vincoli per le imprese e le modalità per richiedere gli incentivi all’Inps, distinguendo caso per caso tra bonus giovani e bonus donne.

Bonus donne, a chi spetta e come funziona

Il bonus donne è un incentivo contributivo destinato ai datori di lavoro privati che assumono lavoratrici a tempo indeterminato tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025

L’agevolazione consiste in un esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore, fino a un massimo di 650 euro al mese per 12 o 24 mesi, a seconda della categoria della lavoratrice assunta. Restano esclusi dall’esonero i contributi Inail.

Possono beneficiare del bonus le assunzioni a tempo indeterminato di:

  • Donne disoccupate da almeno 24 mesi, ovunque residenti (esonero per 24 mesi);
  • Donne disoccupate da almeno 6 mesi, se residenti in una delle regioni dell’area ZES (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna). Anche in questo caso l’esonero dura 24 mesi;
  • Donne occupate in professioni o settori con forte disparità occupazionale di genere, individuati annualmente con apposito decreto ministeriale: in questo caso l’esonero contributivo si applica per 12 mesi.

L’incentivo è subordinato all’autorizzazione della Commissione europea, prevista entro il 31 gennaio 2025, e si applicherà ai soli rapporti di lavoro non ancora in corso alla data di presentazione della domanda all’Inps. La richiesta deve essere inviata prima dell’assunzione, e il contratto dovrà essere formalizzato entro 10 giorni dall’accoglimento della domanda.

Tra i requisiti per accedere al bonus, il datore di lavoro deve:

  • risultare in regola con il DURC e con gli obblighi contributivi e di legge;
  • garantire un effettivo incremento occupazionale netto;
  • non aver effettuato licenziamenti individuali o collettivi nella stessa unità produttiva nei 6 mesi precedenti.

L’incentivo non è cumulabile con altri esoneri contributivi, ma è compatibile con la maxi-deduzione per le nuove assunzioni prevista dalla riforma dell’Irpef (D.Lgs. n. 216/2023), prorogata fino al 2027.

Bonus giovani, a chi spetta e come funziona

Il bonus giovani, invece, è un’agevolazione contributiva rivolta ai datori di lavoro privati che assumono giovani under 35 mai occupati a tempo indeterminato, con l’obiettivo di promuovere l’ingresso stabile nel mercato del lavoro. 

Come per il bonus donne, l’incentivo consiste in un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per un periodo massimo di 24 mesi, fino a un tetto mensile di 650 euro, esclusi premi e contributi Inail.

L’incentivo è valido per le assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni di contratti a tempo determinato effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Tuttavia, anche in questo caso, l’effettiva applicazione del bonus è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea, fissata al 31 gennaio 2025. Solo i contratti non ancora attivati al momento della richiesta potranno accedere al beneficio.

Per accedere al bonus, il lavoratore assunto deve:

  • avere meno di 35 anni alla data dell’assunzione;
  • non aver mai avuto un contratto a tempo indeterminato in precedenza, indipendentemente dalla durata o dal datore di lavoro;
  • essere assunto o trasformato a tempo indeterminato in una qualsiasi sede operativa aziendale.

In presenza di sedi aziendali ubicate nelle regioni dell’area ZES, il bonus può essere ancora più conveniente: infatti, generalmente l’esonero contributivo può arrivare fino a 500 euro mensili, ma se il lavoratore risiede in qualsiasi area ma viene impiegato in una sede ZES può salire a 650 euro al mese. Anche in questo caso, l’agevolazione è incompatibile con altri esoneri o riduzioni contributive, ma può essere cumulata con la maxi-deduzione fiscale Irpef per le nuove assunzioni, prevista dalla riforma fiscale e prorogata fino al 2027.

Per ottenere il bonus, il datore di lavoro deve presentare domanda telematica all’Inps prima dell’assunzione. Il contratto deve poi essere formalizzato entro 10 giorni dall’accoglimento della richiesta. Sono esclusi i contratti di apprendistato e i rapporti di lavoro domestico, così come le imprese in difficoltà o soggette a obblighi di restituzione di aiuti di Stato.

Perché i bonus giovani e donne sono misure strategiche per il mercato del lavoro

Il bonus giovani e il bonus donne rappresentano due strumenti chiave nella strategia del Governo per favorire l’occupazione stabile e contrastare alcune delle principali criticità del mercato del lavoro italiano: la disoccupazione giovanile e la scarsa partecipazione femminile. Entrambe le misure intervengono con incentivi utili per le imprese, puntando a ridurre il costo del lavoro nei primi anni di contratto e a incentivare l’ingresso o il reinserimento lavorativo delle categorie più penalizzate.

L’esonero contributivo fino a 650 euro al mese per due anni, quindi, non è solo un aiuto economico per i datori di lavoro, ma anche un segnale politico e sociale: investire nei giovani e nelle donne significa cercare di superare squilibri strutturali che da anni rallentano la crescita del Paese. Inoltre, la compatibilità con la maxi deduzione Irpef rafforza ulteriormente l’attrattività delle nuove assunzioni, rendendo queste misure più appetibili anche per le piccole e medie imprese.

 

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