La Regione Lazio ha varato un nuovo pacchetto di interventi a favore dei caregiver familiari, figure spesso invisibili ma fondamentali nella rete dell’assistenza alle persone con disabilità. Con l’approvazione della legge regionale n. 5/2024 e il primo stanziamento di 5 milioni di euro, prende forma un sistema di supporto per chi si prende cura, ogni giorno, di un familiare non autosufficiente.
L’iniziativa introduce una novità importante: il riconoscimento formale del ruolo di caregiver attraverso una tessera nominativa, la Card Caregiver, che dà accesso a misure di sostegno specifiche, tra cui servizi domiciliari, veri e propri contributi economici, formazione e interventi di sollievo.
Un passo in avanti per rafforzare il welfare familiare e alleggerire il carico emotivo e organizzativo che grava su migliaia di persone, spesso sole, nel gestire l’assistenza continuativa a un congiunto disabile.
Il provvedimento risponde a una necessità crescente, in un contesto demografico in cui l’invecchiamento della popolazione e la fragilità sociale rendono sempre più centrale la figura del caregiver. Con questo piano triennale, il Lazio punta a sostenere chi presta assistenza in ambito familiare, riconoscendo il valore sociale del suo impegno e garantendo al tempo stesso servizi qualificati alla persona assistita.
A cosa serve la Card Caregiver e a chi è destinata
La Card Caregiver, introdotta dalla legge regionale 5/2024, è uno strumento che riconosce formalmente il ruolo del caregiver familiare e consente l’accesso a una serie di servizi e agevolazioni. Può richiederla chi presta assistenza continuativa e gratuita a un parente stretto non autosufficiente, anche convivente, a causa di patologie croniche, degenerative o invalidanti. In alcuni casi specifici, il riconoscimento è esteso anche a parenti entro il terzo grado.
Oltre a certificare lo status di caregiver, la card permette di accedere a servizi sociosanitari dedicati, programmi di formazione, supporto psicologico, interventi domiciliari personalizzati e misure per conciliare vita lavorativa e cura. Il riconoscimento ufficiale non solo valorizza il lavoro quotidiano del caregiver, ma contribuisce anche a garantire maggiore qualità e continuità all’assistenza erogata.
Stanziati i primi fondi: cinque milioni per il 2024
Con una delibera approvata su proposta dell’assessore all’Inclusione sociale Massimiliano Maselli, la Regione Lazio ha avviato la programmazione delle risorse previste dalla legge. Per l’annualità 2024 è stato stanziato un primo pacchetto di 5 milioni di euro, parte dei 15 milioni complessivi previsti per il triennio 2024-2026.
La quota più consistente, pari a 4 milioni, sarà dedicata agli “interventi di sollievo”, ossia servizi che consentono la temporanea sostituzione del caregiver familiare. Questo sarà possibile sia attraverso l’impiego di operatori professionali accreditati presso il domicilio della persona assistita che mediante il ricovero temporaneo in strutture abilitate. Il restante milione sarà invece destinato al cosiddetto “budget personale del caregiver”, un contributo a fondo perduto erogato direttamente al caregiver per sostenere spese legate alla cura della propria persona, al tempo libero, alla formazione o all’aggiornamento professionale presso enti accreditati.
Secondo l’assessore Maselli, si tratta di un provvedimento che qualifica l’azione della Regione nel campo dell’inclusione e dell’assistenza, mettendo al centro il benessere di chi assiste e di chi viene assistito.
Come ottenere il riconoscimento
Per accedere ai benefici previsti dalla legge regionale e ottenere la Card Caregiver, è necessario seguire una procedura specifica. Il primo passo consiste nella presentazione della domanda presso il Punto unico di accesso (Pua) del distretto sociosanitario di riferimento. Il modulo da compilare è disponibile online sul sito della Regione Lazio oppure può essere ritirato direttamente presso gli sportelli PUA.
Una volta inoltrata la richiesta, l’Unità di valutazione multidimensionale distrettuale (Uvmd) avvia l’analisi della situazione. Il team esamina la condizione della persona assistita e la relazione di cura con il caregiver, predisponendo infine un Piano personalizzato di assistenza, all’interno del quale viene redatta anche una scheda dedicata al caregiver stesso, contenente le informazioni necessarie al riconoscimento.
Al termine della procedura – che deve concludersi entro 90 giorni, come previsto dalla legge – viene rilasciata la Card Caregiver, una tessera personale che attesta ufficialmente il ruolo e consente l’accesso ai servizi agevolati. Il riconoscimento rimane valido finché perdura il rapporto di assistenza e può cessare in caso di revoca, rinuncia, fine della convivenza o decesso della persona assistita.