Assessore Maselli: “Inclusione e rispetto, così costruiamo una Regione più giusta”. Le misure su caregiver, autismo, “Dopo di noi” e sanità sociale

Intervista a Massimiliano Maselli, assessore all’Inclusione sociale e ai Servizi per la persona della Regione Lazio: caregiver, disabilità, autismo, “Dopo di noi” e direttore socio-sanitario. Le politiche e i progetti per un Lazio più inclusivo e vicino alle persone.

Caregiver familiari, persone con disabilità, giovani fragili, famiglie che convivono con l’autismo, cittadini esclusi dai circuiti tradizionali dell’assistenza. Sono solo alcune delle categorie al centro del lavoro dell’assessore all’Inclusione sociale e ai Servizi per la persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli, che Paese Sera ha incontrato per fare il punto sulle politiche sociali della giunta guidata da Francesco Rocca.

Nel corso dell’intervista, Maselli ha illustrato le principali misure adottate e in via di attuazione, tracciando una visione chiara: quella di un welfare regionale nel segno dell’inclusione. Dalla legge regionale sui caregiver, con i primi 5 milioni già distribuiti ai distretti, al progetto “Dopo di noi” nei Castelli Romani, fino al piano regionale per l’autismo, alla calma sensoriale nei supermercati e alla nuova figura del direttore socio-sanitario nelle Asl: un mosaico di interventi pensati per rafforzare l’inclusione e la dignità della persona in ogni fase della vita.

Stiamo lavorando per costruire una Regione che non lasci nessuno indietro, in cui le politiche sociali siano realmente integrate con quelle sanitarie e in cui ogni tassello abbia un valore per la vita delle persone”, ha spiegato l’assessore.

Le misure in favore dei caregiver

Tra le novità più rilevanti introdotte dalla Regione Lazio, c’è la legge regionale n. 5 del 2024 a sostegno dei caregiver familiari, approvata ad aprile su impulso della giunta Rocca. “È una figura spesso dimenticata ma fondamentale per il nostro tessuto sociale”, ha sottolineato l’assessore Maselli, evidenziando come queste persone – spesso familiari che assistono quotidianamente un congiunto con disabilità – svolgano un ruolo insostituibile, spesso in solitudine. La legge prevede una dotazione di 15 milioni di euro nel triennio 2024-2026, di cui i primi 5 milioni sono già stati assegnati ai distretti socio-sanitari per attivare i servizi nel corso del 2025.

Tra le misure previste, spiccano gli interventi di sollievo, che consentono al caregiver di prendersi una pausa con la garanzia di un’assistenza alternativa al domicilio o in struttura. Ma l’elemento più innovativo è l’introduzione di un portafoglio personale fino a 1.000 euro annui da spendere per il benessere psicofisico del caregiver stesso: palestra, corsi di aggiornamento, attività formative. “Anche il caregiver ha diritto a prendersi cura di sé – ha detto Maselli – perché solo così può continuare ad assistere con energia e dignità”.

Particolare attenzione è riservata ai giovani caregiver, spesso studenti che si trovano a sostenere un genitore in difficoltà. Per loro sono previsti crediti formativi scolastici e universitari, oltre a forme di premialità nei bandi pubblici. “Dietro ogni misura ci sono storie di vita – ha ricordato l’assessore – e il nostro compito è dare risposte a chi si prende cura degli altri, spesso sacrificando sé stesso”.

Il progetto “Dopo di noi

Un altro tassello fondamentale della strategia regionale per l’inclusione riguarda il progetto “Dopo di noi”, rivolto alle persone con disabilità che, raggiunta una certa autonomia, si preparano a vivere al di fuori del nucleo familiare. L’assessore Maselli ha raccontato con emozione la recente consegna dei primi alloggi nei Castelli Romani, resi disponibili grazie alla collaborazione con le Ater, le aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica. La legge prevede infatti che una quota – tra il 5% e il 10% – degli immobili gestiti dalle Ater sia destinata a finalità sociali, con fondi regionali dedicati alla ristrutturazione e all’adattamento degli appartamenti.

Abbiamo visto giovani adulti che, dopo anni di percorsi formativi e accompagnamento, hanno potuto compiere il passo decisivo verso l’indipendenza abitativa”, ha raccontato Maselli. L’iniziativa rappresenta una risposta strutturata al timore che affligge molte famiglie: cosa ne sarà del proprio caro con disabilità quando i genitori non ci saranno più? Il progetto “Dopo di noi” risponde a questa domanda con spazi accoglienti, servizi di supporto e una visione che mette al centro la dignità e l’autodeterminazione della persona. 

L’obiettivo ora è estendere questo modello in altre aree del Lazio, per garantire pari opportunità e autonomia a sempre più cittadini fragili.

Le iniziative in favore delle persone con autismo

Tra le priorità dell’assessorato guidato da Massimiliano Maselli, un ruolo centrale è occupato dall’autismo, definito dallo stesso assessore come una “grande emergenza sociale” in costante crescita. 

Per rispondere a questa sfida, la Regione Lazio ha varato per la prima volta un Piano regionale sull’autismo, frutto di un lavoro congiunto tra il suo assessorato, quello alla Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità. “Non c’era mai stato un documento organico per dare uniformità agli interventi”, ha spiegato Maselli.

Il piano, volutamente snello e scritto in un linguaggio accessibile anche alle famiglie, definisce un percorso strutturato dall’assistenza immediata dopo la diagnosi fino alla presa in carico e all’accompagnamento continuativo. L’obiettivo è garantire un sistema realmente integrato tra le figure professionali coinvolte – dai neuropsichiatri agli assistenti sociali – e le strutture sanitarie e socioeducative. 

Una delle misure più innovative già adottate è il protocollo sulla “calma sensoriale”, che prevede giornate settimanali con luci e suoni attenuati nei centri commerciali aderenti, per permettere anche alle persone nello spettro autistico di vivere con più serenità esperienze quotidiane come la spesa. “Un piccolo gesto a costo zero – sottolinea Maselli – ma che rappresenta un grande passo avanti verso una società davvero inclusiva”.

Arriva il Direttore Socio Sanitario

Tra le novità più significative che si apprestano a entrare nel sistema sanitario regionale c’è l’istituzione della figura del direttore socio-sanitario, una misura attesa da tempo che la Regione Lazio si prepara ad approvare in via definitiva. “È una figura di cerniera, che mancava completamente nelle nostre Asl”, ha spiegato Maselli. Il nuovo ruolo sarà infatti chiamato a coordinare e integrare le politiche sociali con quelle sanitarie, garantendo maggiore coerenza, continuità e tempestività negli interventi sui territori.

Il Lazio, ha ricordato l’assessore, finora si è strutturato con tre figure dirigenziali per ciascuna Asl – direttore generale, amministrativo e sanitario – ma mancava una leadership specifica dedicata al versante sociale. La proposta di legge, già approvata in giunta e in arrivo in Consiglio regionale, prevede che tutte le professioni sanitarie e sociali – dagli psicologi agli assistenti sociali, dagli infermieri alle ostetriche – possano candidarsi, offrendo così nuove opportunità anche di tipo manageriale.

È un segnale forte, che valorizza le competenze e punta a un vero cambiamento culturale nella gestione dei servizi alla persona”, ha dichiarato Maselli, che conta di vedere approvata la norma entro l’inizio dell’estate. La nuova figura sarà il simbolo di una sanità che non cura soltanto, ma che ascolta, accompagna e include. Un’ulteriore tessera di quel mosaico che l’assessore, con convinzione, continua a costruire giorno dopo giorno.

 

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