Il Lazio è alle prese con la prima vera ondata di calore dell’estate 2025.
Le temperature stanno raggiungendo picchi record, con massime percepite fino a 37 gradi, e le autorità sanitarie hanno diramato un’allerta di livello 3 – il cosiddetto “bollino rosso” – per diverse città della regione, tra cui Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Si tratta della soglia più elevata, indicativa di condizioni climatiche che possono avere effetti negativi sulla salute non solo delle persone fragili, ma anche dei soggetti sani e attivi.
In questo contesto di emergenza climatica, ricordiamo che la Regione Lazio ha attivato misure straordinarie per tutelare i lavoratori esposti alle alte temperature. Con l’ordinanza n. 74, valida fino al 31 agosto 2025, è stato vietato il lavoro all’aperto nelle fasce orarie più calde della giornata, dalle 12:30 alle 16:00, nei settori agricolo, edilizio, florovivaistico e delle cave, nei giorni in cui il rischio di stress termico viene classificato come “alto” dalla piattaforma Worklimate. Il provvedimento, accolto con favore anche dalle organizzazioni sindacali, punta a prevenire colpi di calore e incidenti legati all’esposizione prolungata.
Caldo record nel Lazio
L’ondata di calore che sta investendo il Lazio in questi giorni è caratterizzata da condizioni meteorologiche eccezionalmente stabili, con cieli sereni, elevati tassi di umidità e ventilazione pressoché assente, elementi che amplificano la percezione del caldo e riducono le possibilità di raffreddamento del corpo umano.
Le temperature reali oscillano tra i 35 e i 37 gradi in molte zone della regione, ma quelle percepite possono superare facilmente i 40 gradi, soprattutto nei centri urbani densamente popolati come Roma, dove il fenomeno delle isole di calore accentua ulteriormente il disagio fisico. In città come Frosinone, Latina e Viterbo i valori termici hanno raggiunto soglie critiche già nelle prime ore del mattino, rendendo particolarmente difficoltoso lo svolgimento di qualsiasi attività all’aperto. Le notti tropicali, con minime superiori ai 23-24 gradi, non permettono al corpo di recuperare durante il riposo notturno, contribuendo ad aumentare il rischio per la salute, soprattutto tra gli anziani, i bambini e le persone con patologie croniche.
Secondo gli esperti, si tratta di una delle ondate più precoci degli ultimi anni, indice evidente della crescente tropicalizzazione del clima mediterraneo.
Gli effetti del caldo estremo sulla salute (e come prevenire)
Gli effetti del caldo estremo sulla salute possono essere gravi e, in alcuni casi, anche letali.
Le temperature elevate e persistenti rappresentano un rischio notevole per l’intero organismo: aumentano lo stress cardiovascolare, provocano disidratazione, abbassamento della pressione arteriosa, crampi muscolari, svenimenti e, nei casi più critici, colpi di calore. Le fasce di popolazione più esposte sono gli anziani, i bambini molto piccoli, le donne in gravidanza, i malati cronici – in particolare con patologie cardiache, respiratorie, renali o neurologiche – e le persone che vivono in condizioni di marginalità sociale o senza un adeguato supporto familiare.
Per prevenire i danni da calore, il Ministero della Salute e le autorità locali raccomandano di evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde (dalle 11 alle 18), di mantenere un’idratazione costante bevendo acqua anche in assenza di sete, di indossare abiti leggeri e chiari, di fare uso di ventilatori o condizionatori e di privilegiare pasti leggeri.
Particolare attenzione deve essere riservata agli ambienti domestici: è consigliabile schermare le finestre con tende o persiane durante le ore di punta e arieggiare la casa solo quando le temperature esterne scendono. In presenza di sintomi come confusione mentale, febbre alta, difficoltà a respirare o perdita di coscienza, è necessario rivolgersi immediatamente al numero unico di emergenza 112. Le istituzioni raccomandano inoltre di prestare attenzione ai vicini anziani o soli, segnalando situazioni di fragilità ai servizi sociali territoriali.