Natale di Roma, celebrazioni (in ritardo) in Campidoglio. Ecco chi è stato premiato

Roma celebra il 2778° Natale con una cerimonia in Campidoglio, rinviata per la morte di Papa Francesco. Presentata la medaglia con la Nuova Piazza Pia e assegnati i premi ai Cultori di Roma. Un omaggio alla storia e al futuro della Capitale.

Si è svolta lunedì 12 maggio – nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio – la cerimonia ufficiale per il 2778° Natale di Roma, posticipata di alcune settimane rispetto alla data tradizionale del 21 aprile a causa degli eventi eccezionali che hanno segnato la vita della città: la morte di Papa Francesco e l’elezione del nuovo Pontefice, Leone XIV. Un momento di raccoglimento e riflessione che ha reso ancora più significativa la celebrazione, svolta quest’anno in un clima di memoria e rinnovata consapevolezza del ruolo unico della Capitale.

Ad aprire l’incontro sono stati il sindaco Roberto Gualtieri e la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, delle Forze dell’ordine, del mondo culturale e associativo. “Per noi è un vero piacere festeggiare, sia pure con qualche giorno di ritardo, questo compleanno di Roma. 2778 anni dalla data che, tradizionalmente, viene indicata come data della fondazione della città”, ha dichiarato il sindaco, sottolineando il legame profondo tra Roma e la storia della civiltà occidentale.

Gualtieri ha poi ricordato come Roma rappresenti una realtà unica al mondo, “Capitale di uno Stato, di una Nazione europea, una grande metropoli globale ed erede di una tradizione millenaria. Ed è centro globale della cristianità”. Un’eredità che oggi si intreccia con le sfide dell’innovazione e del futuro: “Per questo abbiamo cercato di unire, nella nostra ambizione di trasformazione della città, la capacità di fornire i servizi essenziali alla proiezione della Capitale nel futuro, nella digitalizzazione, nella cura del patrimonio”, ha aggiunto.

Nel solco del Giubileo ormai alle porte, è stata anche presentata la medaglia commemorativa coniata per l’occasione, che raffigura la Nuova Piazza Pia, uno dei simboli della rigenerazione urbana in atto e della volontà di costruire un legame ancora più forte tra la città e il Vaticano.

Cultura e premi: il riconoscimento ai protagonisti dell’identità romana

Come da tradizione, il Natale di Roma è stato anche un’occasione per celebrare la cultura e la ricerca con l’assegnazione dei premi dedicati ai Cultori di Roma.

Nel dettaglio, il Premio Cultori di Roma 2025 è stato conferito al prof. Andrea Giardina, mentre il Premio Certamen Capitolinum è andato al prof. Alberto Cavarzere. Il Premio Sezione Iuniores è stato assegnato al prof. Edoardo Galfré, e due menzioni d’onore sono state attribuite a Francesco Ursini e Alessandro Lagioia.

Durante la cerimonia è stata inoltre presentata la 86ª Strenna dei Romanisti, una raccolta di studi, racconti e contributi che ogni anno omaggia la storia, le tradizioni e le trasformazioni di Roma, grazie all’impegno degli studiosi e degli appassionati che ne custodiscono la memoria.

Roma come capitale di speranza

A chiudere la cerimonia, le parole della presidente dell’Assemblea capitolina  Svetlana Celli, che ha voluto lanciare un messaggio forte: “Attraverso la cultura, l’arte e la bellezza, la nostra città ha sempre saputo costruire ponti, unire e ispirare. E in quest’anno così speciale, attraversato dal Giubileo 2025, Roma è chiamata a essere ancora di più Capitale di speranza, di umanità ritrovata, di valori condivisi”.

Infine, un appello ai più giovani: “Imparate ad amare e a rispettare Roma ogni giorno. La città è già nelle vostre mani”. Un invito a farsi custodi e protagonisti del futuro della Capitale, in un momento in cui la memoria e la visione si incontrano per tracciare nuove strade.

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