Ogni anno, il 1° maggio è segnato in rosso sui calendari di molti Paesi del mondo. È una giornata simbolica e ricca di significato: si celebra infatti la Festa dei Lavoratori, un momento di riflessione sulle conquiste ottenute nel tempo dal movimento operaio e sindacale, ma anche sulle sfide ancora aperte nel mondo del lavoro. In Italia, come in gran parte d’Europa e in altri continenti, questa ricorrenza è molto sentita, con eventi pubblici, cortei, concerti e manifestazioni che danno voce ai diritti dei lavoratori.
Ma perché si festeggia proprio il 1° maggio? Quali sono le origini storiche di questa data e in che modo viene celebrata oggi, tra passato e presente? In questo articolo approfondiamo il significato del 1 maggio, ripercorrendo le tappe principali che hanno reso questa giornata un simbolo universale di lotta e solidarietà.
La storia del 1° maggio in Italia
In Italia, la Festa del Lavoro fu celebrata per la prima volta nel 1890, seguendo l’esempio di altri Paesi europei e americani che già commemoravano le lotte sindacali per la riduzione dell’orario di lavoro a otto ore. Promossa dai partiti socialisti e dai movimenti operai, la giornata fu subito caratterizzata da scioperi, comizi e manifestazioni pubbliche, con l’obiettivo di dare visibilità ai diritti dei lavoratori e alle loro rivendicazioni.
Durante il fascismo, la celebrazione del 1° maggio venne soppressa: nel 1923 fu abolita come festività e, dal 1924, sostituita con la “Festa del lavoro italiano“, fissata il 21 aprile, giorno del Natale di Roma, per integrarla nella retorica nazionalista del regime. Solo dopo la caduta del fascismo, e in particolare con la nascita della Repubblica Italiana, il 1° maggio tornò a essere festa nazionale a tutti gli effetti, riconosciuta ufficialmente nel 1947.
Da allora, il 1° maggio è rimasto una data centrale nel calendario civile italiano, simbolo di memoria storica e impegno sociale. A sottolinearne l’importanza, dal 1990 si svolge ogni anno il tradizionale Concertone di Roma in Piazza San Giovanni, organizzato dai principali sindacati (Cgil, Cisl e Uil), che unisce musica e riflessione sui temi del lavoro.
La storia del 1° maggio nel mondo
Sebbene oggi il 1° maggio sia associato soprattutto all’Europa e al movimento operaio internazionale, le sue origini storiche affondano le radici negli Stati Uniti, e in particolare a Chicago. Qui, nel 1886, migliaia di lavoratori scioperarono per chiedere la riduzione della giornata lavorativa a otto ore, dando vita a una serie di proteste culminate nei drammatici incidenti di Haymarket, durante i quali morirono diversi manifestanti e poliziotti. A seguito di questi eventi, alcuni leader sindacali furono arrestati e condannati, diventando simboli della lotta per i diritti dei lavoratori.
Nel 1889, il Congresso della Seconda Internazionale, riunito a Parigi, decise di istituire il 1° maggio come Giornata Internazionale dei Lavoratori, in memoria di quei fatti. Da allora, la data si diffuse in molti Paesi come momento di protesta e rivendicazione, assumendo via via anche un carattere festivo. Oggi, il 1° maggio è festa nazionale in oltre 80 Paesi, tra cui Francia, Germania, Spagna, Brasile, Argentina e gran parte del mondo ex comunista.
Paradossalmente, negli Stati Uniti – dove tutto ebbe inizio – il Labor Day si celebra invece il primo lunedì di settembre, scelta voluta dalle autorità per distaccare la ricorrenza dalle sue radici più conflittuali e socialiste.
Il 1° maggio è quindi una festa dalla portata globale, ma con declinazioni diverse da Paese a Paese, che riflettono le specificità storiche, politiche e culturali di ogni nazione.
Le tradizioni
Il 1° maggio in Italia è una giornata che unisce impegno civile e momenti di festa, con tradizioni che variano da regione a regione, ma che condividono un forte senso di partecipazione collettiva. Una delle manifestazioni più celebri è il Concertone di Roma, evento gratuito organizzato in Piazza San Giovanni dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Nato nel 1990, il concerto è diventato un simbolo della giornata: sul palco si alternano artisti italiani e internazionali, accompagnati da riflessioni sui temi del lavoro, dei diritti e della giustizia sociale.
Accanto agli eventi ufficiali, il 1° maggio è anche occasione per manifestazioni sindacali, cortei e comizi in numerose città italiane, da Milano a Napoli, da Torino a Palermo. Sono momenti di mobilitazione che coinvolgono lavoratori, studenti, pensionati e associazioni, spesso centrati su temi come il precariato, la disoccupazione giovanile, la sicurezza sul lavoro e la dignità professionale.
Ma il 1° maggio è anche vissuto come una giornata di svago e condivisione: molte famiglie e gruppi di amici scelgono di trascorrerla con gite fuori porta, picnic all’aperto o visite alle sagre locali. In alcune zone, come in Toscana, Umbria o Sardegna, sopravvivono tradizioni contadine legate alla primavera e ai riti della fertilità, con canti popolari, balli e distribuzione di cibo. Il mix tra festa civile, musica e natura fa del 1° maggio una delle ricorrenze più sentite nel calendario italiano.